AstraZeneca, lo stop alla vaccinazione per gli under 50 in arrivo. Cosa succede con i richiami?

Adesso anche l'Italia valuta di mettere un limite di età per Astrazeneca: stop agli under 50. Cosa succede a chi ha ricevuto la prima dose?

AstraZeneca, lo stop alla vaccinazione per gli under 50 in arrivo. Cosa succede con i richiami?

Il vaccino AstraZeneca torna in discussione e l’ipotesi di uno stop all’immunizzazione per gli under 50 si fa sempre più credibile. Secondo l’Agenzia Europea del Farmaco adesso il nesso causale tra la trombosi del seno cerebrale e la vaccinazione con AstraZeneca non si può più escludere.

AstraZeneca, lo stop in arrivo alla vaccinazione per gli under 50

Per l’Ema rimane ancora incerto se la causa sia il prodotto è il vettore. Ma adesso anche l’Italia valuta di mettere un limite di età per la somministrazione, escludendolo per gli under 50. Il Messaggero oggi scrive che alcuni paesi – Germania in primis – hanno già deciso di riservare AstraZeneca solo agli over 60, perché c’è una costante nei casi di reazioni avverse gravi segnalati: riguardano di solito chi ha meno di cinquant’anni (ma ce ne sono anche tra i 50 e i 60) e all’80 per cento sono donne.

Anche il Regno Unito (che non dipende da Ema) tre giorni fa ha confermato di avere verificato 30 casi di coaguli del sangue, sempre però in una percentuale bassissima, visto che sono stati segnalati su un totale di 18 milioni di iniezioni. Secondo Channel 4 News, però, anche le autorità sanitarie britanniche ora stanno pensando di introdurre dei limiti di età, escludendo i più giovani dall’uso di AstraZeneca.

Secondo quanto spiegato da Emer Cooke, direttore di Ema, in Germania, su un totale di 2,7 milioni di iniezioni, il Paul-Herlich-Istitute segnala «31 casi di trombosi della vena sinusale dopo la vaccinazione con il vaccino Covid-19 di AstraZeneca; in 19 è stata segnalata anche trombocitopenia; il risultato è stato fatale in 9; ad eccezione di due casi, tutte le segnalazioni riguardavano donne di età compresa tra 20 e 63 anni. I due uomini avevano 36 e 57 anni».

Ieri a Messina Mario Turrisi, avvocato di 45 anni, è stato ricoverato in gravissime condizioni, per una trombosi: qualche settimana fa era stato vaccinato con AstraZeneca. La procura ha aperto un fascicolo, ovviamente ad oggi non si può dire che il ricovero sia legato alla vaccinazione, resta da capire come mai in Sicilia vi siano molte più segnalazioni di questo tipo che nel resto d’Italia.

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Il ministero della Salute ferma AstraZeneca per gli under 50: cosa succede con i richiami

Per questo il ministro della Salute Roberto Speranza starebbe ragionando intorno all’ipotesi di uno stop alla vaccinazione con AstraZeneca per gli under 50. Tra l’altro proprio AstraZeneca invierà metà delle dosi previste il 12 aprile (15.000 invece che 30.000). Fino ad oggi il vaccino lo hanno somministrato soprattutto ai più giovani. Insegnanti e forze dell’ordine in primis. Ma se davvero l’Ema certificherà il nesso causale sarà inevitabile fermarlo. I casi riguardano trombosi cerebrale del seno venoso e presenza di bassi livelli di piastrine.

Se AstraZeneca fosse l’unico vaccino disponibile la differenza tra costi e benefici farebbe propendere per la somministrazione di massa. Ma visto che non lo è, una scelta prudenziale potrebbe anche aiutare una campagna vaccinale in evidente affanno: nei tre giorni da sabato a lunedì, ovvero Pasqua e Pasquetta, hanno somministrato meno di 500mila dosi, ovvero quante il generale Francesco Paolo Figliuolo aveva detto di voler fare in un giorno.

Ma ora cosa succede con i richiami, ovvero con chi ha fatto la prima dose del vaccino dell’azienda anglo-svedese? Di solito la seconda dose la somministrano a 12 settimane dalla prima. In Germania la commissione vaccinale ha suggerito di effettuare il richiamo con un altro vaccino (Pfizer o Moderna). Ma il ministero della Salute italiano sostiene che non ci siano certezze riguardo l’immunizzazione con due dosi di vaccino diverse. E quindi l’orientamento è di usare AstraZeneca anche per il richiamo.

AGGIORNAMENTO ORE 10,30: Si terrà oggi nel tardo pomeriggio, secondo quanto confermano fonti all’ANSA, una riunione tra i tecnici dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ministero della Salute in merito ad eventuali ulteriori indicazioni sull’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Per una decisione, tuttavia, si attenderà il pronunciamento dell’Agenzia europea dei medicinali Ema, atteso entro giovedì, sull’eventuale correlazione tra il vaccino ed i rarissimi eventi trombotici segnalati in vari Paesi. La notizia dell’incontro ministeriale con Aifa è anticipata oggi da il Giornale.

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