Stagione televisiva nuova, refrain vecchi. Finito agosto, riaccendendo il piccolo schermo gli italiani che quest’anno hanno potuto permettersi qualche giorno di vacanza si sono trovati davanti ai soliti temi: le guerre; il carovita che ha costretto 11 milioni di persone a restare a casa, con spiagge semivuote finanche a Ferragosto; il delitto di Garlasco (tornato di moda); i giovani fannulloni. Eh sì, perché quest’ultimo argomento è ormai entrato di diritto negli evergreen. “Sparare” su ragazze e ragazzi italiani è diventato un vero e proprio sport nazionale, con qualche volto noto della politica, del giornalismo e dello spettacolo assurto a primatista di cliché e luoghi comuni.
È successo anche due sere fa su Rete4 quando, dopo aver rivolto l’ennesima aspra critica al Reddito di cittadinanza, la nota avvocatessa divorzista Annamaria Bernardini De Pace ha affermato: “C’è un altro problema: le persone giovani hanno imparato a farsi assumere, poi a licenziarsi e per un po’ vanno avanti con la Naspi. Per cui in quel periodo si divertono e poi ricominciano a lavorare”.
Non è così. Infatti, la Nuova assicurazione sociale per l’impiego, introdotta nel 2015, è rivolta solo a coloro che perdono involontariamente il lavoro. Chi si dimette di sua spontanea volontà non ne ha diritto, a meno che non lo faccia per giusta causa. Significa – ad esempio – mancato pagamento dello stipendio o versamento dei contributi da parte del datore di lavoro, molestie sessuali, mobbing, demansionamento. Tutte motivazioni estremamente gravi: si pensi a una donna importunata dal suo capo o da un/una collega. Ancora. Per accedere all’indennità, che prevede un décalage pari al 3% dell’importo a partire dal sesto mese, occorre aver versato contributi per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
Insomma, francamente è molto difficile pensare che un giovane possa “divertirsi” vivendo in condizioni simili. Ma tant’è. Per dirla con il noto sociologo canadese Marshall McLuhan, “il medium è il messaggio”. Non importa se ciò che si dice è vero o falso: quel che conta è lanciare strali contro qualcuno. Non stupiamoci, poi, se sempre più ragazzi fanno fagotto e lasciano il nostro Paese.