Sull’Ucraina si abbatte una pioggia di missili “senza precedenti”, ma secondo Axios a sorpresa spuntano spiragli di pace: “Usa e Russia hanno preparato un piano per la tregua”

La Russia colpisce l’Ucraina con 470 droni e 48 missili, mettendo in allerta Romania e Polonia in allerta. Ma spuntano segnali di pace

Sull’Ucraina si abbatte una pioggia di missili “senza precedenti”, ma secondo Axios a sorpresa spuntano spiragli di pace: “Usa e Russia hanno preparato un piano per la tregua”

Sembra un paradosso, ma mentre la Russia sfodera uno dei suoi attacchi più feroci contro l’Ucraina, con una mossa che sembra destinata a prolungare la guerra, all’orizzonte spuntano segnali inattesi che fanno pensare a una possibile svolta verso la pace. Dopo il maxi raid, Volodymyr Zelensky ha illustrato la gravità di quanto accaduto parlando di “470 droni e 48 missili di vario tipo” lanciati contro il Paese. Una raffica che ha colpito più regioni, provocando incendi, feriti e almeno nove vittime, con edifici sventrati a Ternopil e un nuovo assalto su Kharkiv, dove tra i feriti ci sono anche diversi bambini.

Sull’Ucraina si abbatte una pioggia di missili “senza precedenti”

“Le squadre di soccorso”, ha spiegato il presidente ucraino, “stanno ancora cercando chi potrebbe essere rimasto sotto le macerie”, mentre si tenta di stimare i danni causati dall’attacco alle infrastrutture energetiche. A testimoniare la portata del raid, il bombardamento ha colpito quasi tutto il territorio dell’ex repubblica sovietica, arrivando fino a Leopoli – la città al confine con l’Europa orientale – dove un magazzino di pneumatici è stato centrato in pieno, sollevando una colonna di fumo visibile da tutta la città e spingendo le autorità a chiedere ai residenti di chiudere le finestre per il rischio di aria inquinata.

Di fronte a un attacco che lambisce i confini europei, nei Paesi dell’Est dell’Ue è scattato l’allarme rosso. In Romania i radar hanno registrato l’ingresso intermittente di un drone, evento sufficiente a convincere il governo a far decollare i caccia. Fortunatamente non c’è stato alcun impatto al suolo, ma il Ministero della Difesa ha ammesso la crescente preoccupazione per la frequenza delle incursioni russe vicino al confine. La Polonia, dal canto suo, in concomitanza con i raid russi ha temporaneamente chiuso gli aeroporti di Rzeszów e Lublino mentre metteva in volo i propri aerei e quelli degli alleati.

Axios rivela: “Usa e Russia hanno preparato un piano di Pace”

Fin qui tutto sembra rientrare nella triste routine della guerra: attacchi, allarmi, reazioni. Eppure qualcosa si starebbe muovendo. La sorpresa più inattesa arriva dal fronte diplomatico, con l’inviato statunitense Steve Witkoff che avrebbe dovuto incontrare Zelensky in Turchia, ma che ha improvvisamente rinviato il viaggio. Una decisione che, in apparenza, complica i contatti, ma che in realtà potrebbe essere legata a movimenti molto più profondi.

A rivelare di cosa si discuta è Axios, secondo cui Stati Uniti e Russia starebbero lavorando sottotraccia a un piano di pace in 28 punti: un progetto che toccherebbe non solo l’Ucraina, ma l’intera architettura della sicurezza europea e i futuri rapporti tra Washington e Mosca. Stando a quanto riporta il portale statunitense, citando una fonte americana rimasta anonima, il piano sarebbe stato scritto dallo stesso Witkoff dopo una serie di incontri con l’inviato russo Kirill Dmitriev, avvenuti lo scorso ottobre durante la visita di quest’ultimo negli Stati Uniti.

Le ulteriori indiscrezioni

Che l’incontro ci sia stato lo aveva del resto rivelato lo stesso Dmitriev in un’intervista proprio ad Axios, raccontando di aver trascorso “tre giorni insieme a Witkoff e ad altri membri del team di Trump” e dichiarandosi “fiducioso” sulla possibilità di una soluzione diplomatica al conflitto ucraino, perché – aveva spiegato – “riteniamo che la posizione russa venga davvero ascoltata”.

Ma non finisce qui. Sempre Axios rivela che Witkoff avrebbe già discusso la bozza di accordo anche con il consigliere per la sicurezza nazionale ucraino, Rustem Umerov, durante un incontro a Miami. Una pace che, a questo punto, potrebbe essere davvero all’orizzonte, come sembra suggerire anche la decisione di Donald Trump di inviare a Kiev una delegazione di alto profilo guidata dal segretario dell’Esercito Dan Driscoll, con l’obiettivo di aprire la strada a colloqui paralleli anche con funzionari russi, per chiudere un conflitto che dura da oltre tre anni.