Attentato a Tel Aviv, la salma di Alessandro Parini rientra in Italia martedì. La famiglia dell’attentatore sostiene la tesi “del colpo di sonno”

Attentato a Tel Aviv, la salma dell'avvocato romano presto sarà in Italia con la famiglia pronta ad accoglierla.

Attentato a Tel Aviv, la salma di Alessandro Parini rientra in Italia martedì. La famiglia dell’attentatore sostiene la tesi “del colpo di sonno”

Attentato a Tel Aviv, la salma dell’avvocato romano Alessandro Parini nelle prossime ore potrebbe rientrare in Italia con la famiglia che aspetterà il corpo a Fiumicino. Intamto, la famiglia dell’attentatore crede e vuole far credere all’ipotesi di un incidente stradale.

Attentato a Tel Aviv, la salma di Alessandro Parini rientra in Italia martedì

Lo scorso venerdì notte, a Tel Aviv un attentato sul lungomare della città israeliana ha ucciso il giovane avvocato italiano Alessandro Parini. Tanti sono stati i messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni italiane ed internazionali nei confronti della famiglia dell’avvocato romano.  Come riporta il Corriere della Sera, la mamma, Nicoletta Ciocca temeva rischi di possibili attentati e avrebbe cercato di convincere il figlio a non partire. “La mamma era preoccupata per questo viaggio di due giorni, c’erano stati già attentati in Israele, poi l’attacco con i missili. Ma lui l’ha tranquillizzata: li intercettano, che problema c’è?”, ha raccontato sempre al Corriere un’amica di famiglia.

Intanto, la salma di Alessandro dovrebbe rientrare in Italia martedì 11 aprile. “La Farnesina ci ha detto di aspettare a Roma e di non andare a Tel Aviv. Penseranno a tutto loro, ci hanno spiegato. Da qui abbiamo fatto tutto quello che era possibile. Adesso speriamo solo che le procedure siano veloci. Mio figlio era cresciuto all’Eur, ma era un viaggiatore“, ha dichiarato Ciocca.

La famiglia dell’attentatore sostiene la tesi “del colpo di sonno”

Nelle ore successive all’attentato, sono sorte polemiche intorno alla dinamica del folle gesto. Secondo la polizia di Israele, citata da Haaretz, pare sia stato confermato che sul corpo di Parini non siano stati trovati proiettili e dunque verrebbe così confermato la morte a seguito dell’impatto con il veicolo, guidato dall’arabo-israeliano Yousef Abu Jaber.

Tuttavia, famiglia di Abu Jaber ha continuato in questi giorni a sostenere la tesi “del colpo di sonno”, avanzando così la possibilità di un incidente stradale. Tuttavia, le indagini della polizia locale portano ad indizi che confermano il folle gesto attuato in modo premeditato.  Il guidatore – ha spiegato la fonte della polizia al quotidiano locale “ha rapidamente manovrato tra i blocchi di cemento (sui marciapiedi) per raggiungere di proposito la pista ciclabile e colpire quante più persone possibile. Mentre guidava all’impazzata – ha aggiunto – ha intenzionalmente accelerato e ha colpito un gruppo di persone. Ha poi continuato ad accelerare e ha colpito ancora un altro gruppo”.