Così i Signori del casello foraggiavano partiti e politici. Da Autostrade al Gruppo Gavio fino a Toto, ecco chi e quanto i concessionari hanno finanziato

Così i Signori del casello foraggiavano partiti e politici. Da Autostrade al Gruppo Gavio fino a Toto, ecco chi e quanto le società hanno finanziato

Non solo Autostrade per l’Italia. Come La Notizia è in grado di ricostruire, consultando i tabulati delle dichiarazioni congiunte sui finanziamenti privati alla politica depositati in Parlamento, per anni i “signori del casello” hanno foraggiato partiti e singoli esponenti della vita pubblica italiana. Un andazzo denunciato nei giorni scorsi dal vice premier Luigi Di Maio: “Nello sblocca Italia nel 2015 fu inserita una norma nella notte che prorogava la concessione ad Autostrade per l’Italia in barba a qualsiasi regola sulla concorrenza, senza fare più le gare. Sono state fatte delle regole perché legalmente si finanziavano campagne elettorali a destra e a manca. A me non l’ha pagata Benetton e quindi abbiamo la libertà di poter recedere da questi contratti”.

La lista, aggiornata a novembre 2015, è decisamente lunga. I contributi elargiti da Autostrade spa (prima che diventasse Atlantia) partono da lontano e toccano anche partiti ormai estinti. Come Alleanza Nazionale, che ha beneficiato nel 2006 di un contributo di 150mila euro. Piccolo particolare: quando è arrivata la donazione? Il 4 aprile. Cinque giorni prima delle elezioni politiche. Il voto, come si ricorderà, incorona però l’altro schieramento, tanto che a diventare presidente del Consiglio è Romano Prodi. E allora, a maggio, Autostrade pensa bene di devolvere altri 150mila euro al “Comitato per Prodi 2006”. Così, in perfetto stile bipartisan. Altri 150mila euro, ancora, vengono elargiti sia alla Margherita che ai Ds pochi giorni dopo (a giugno). Ma in quel periodo a godere di donazioni (sempre gli imprescindibili 150mila euro) sono praticamente tutti: Forza Italia, Udc, Udeur e proprio i colleghi dell’attuale maggioranza guidata da Giuseppe Conte. Parliamo della Lega che ancora conservava nella dicitura il “Nord”. Ma non è finita qui. A titolo personale il patron Luciano Benetton ha fatto piccole donazioni al Partito Repubblicano, con cui è stato pure senatore dal 1992 al 1994.

Di tutto di più – Non c’è, però, solo Autostrade per l’Italia. Ovviamente tutti i signori delle autostrade hanno pensato bene di finanziare la politica. E così, ad esempio, nella lunga lista troviamo anche Gavio spa che ha finanziato negli anni Forza Italia per 90mila euro. Ma la rete è più intricata di quel che si possa pensare. Gavio, infatti, ha elargito contributi anche tramite altre due controllate, Sina spa (Società Iniziative Nazionali Autostradali Milano) e Sineco spa, che si occupa proprio di “attività ispettive volte alla verifica dello stato conservativo di strutture complesse quali ponti e viadotti” come si legge nella presentazione societaria. Ebbene, la prima ha finanziato Forza Italia nel 2008 per 50mila euro, proprio qualche mese dopo le elezioni politiche del 2008 che avevano incoronato Silvio Berlusconi; con la seconda, invece, nel 2004 erano stati elargiti 12.500 euro a uno dei leader della coalizione opposta, Pier Luigi Bersani. Finita qui? Certo che no. Nella galassia di Gavio ritroviamo anche Interstrade spa che si occupa di costruzione di ponti. Nel tempo la società ha finanziato praticamente tutti: nel 2001 ha elargito 50 milioni di lire ai Democratici di Sinistra e 150 a Forza Italia, nel 2005, invece, ha preferito donare 50mila euro ad Alleanza Nazionale.

Pure il Pci – Ma il nostro viaggio è decisamente lungo anche da un punto di vista temporale: addirittura nel 1985, in qualità di amministratore della società Satap (Società Autostrada Torino Alessandria Piacenza), Giorgio Ardito versò 12 milioni di lire all’allora Partito Comunista. Qualche tempo dopo è la Toto costruzioni, che rientra nella grande famiglia della holding guidata da Carlo Toto in cui ritroviamo pure la Strada dei Parchi spa (che gestisce quasi 300 km di autostrada), che decide di credere in un nuovo progetto politico. E nel 2001 finanzia per 100 milioni di lire la Democrazia europea, partito d’ispirazione cattolica e centrista, fondato e guidato da Sergio D’Antoni. Peccato abbia avuto vita brevissima: fu disciolto l’anno successivo. Anche Toto, però, non si ferma qui. E allora, sempre nel 2001, finanzia per 20 milioni di lire i “Ds Gauche Valdotaine Val d’Aosta” e, con altri 100 milioni, pure Forza Italia. Da destra a sinistra, passando per il centro, come se niente fosse. L’amore per il partito di Berlusconi, però, è stato quello più granitico. E così, nel 2006, troviamo un altro finanziamento da 50mila euro, più altri contributi più esigui da parte del nipote del patron, Daniele Toto. Ma Forza Italia attrae tanti. Anche chi ha piccole quote nelle società. E così nella lista ritroviamo anche Itinera spa che nel 2008 versa 50mila euro al partito del Cavaliere. Oggi la società detiene il 5% della società Autostrada Asti – Cuneo, che gestisce in totale 55,7 km di opera. Le restanti quote sono in mano ad Anas e Salt spa (in pratica la famiglia Gavio).