Bavaglio alle intercettazioni. Nuovo blitz di FI nel segno di Berlusconi

La stretta sulle intercettazioni immaginata a più riprese da Silvio Berlusconi rischia a breve di diventare realtà.

Bavaglio alle intercettazioni. Nuovo blitz di FI nel segno di Berlusconi

La stretta immaginata a più riprese da Silvio Berlusconi rischia a breve di diventare realtà. Al secondo tentativo il blitz di Forza Italia pare abbia raggiunto l’obiettivo sperato: stretta alle intercettazioni a “strascico”, divieto di trascrivere nei brogliacci sintetici quelle considerate irrilevanti, obbligo del giudice di stilare un nuovo provvedeimento per autorizzare gli ascolti. E, all’orizzonte, si prevede anche una limitazione all’utilizzo dei trojan.

La stretta sulle intercettazioni immaginata a più riprese da Silvio Berlusconi rischia a breve di diventare realtà

Per capire cosa sia accaduto, però, bisogna fare un passo indietro. Già, perché mercoledì sera pareva che i berlusconiani avessero fatto un passo indietro. E invece nulla. Forza Italia ha depositato nuovi emendamenti, riformulati rispetto a quelli poi ritirati, che limitano l’utilizzo di intercettazioni nelle indagini. Si tratta di 3 proposte, depositate al decreto Omnibus in votazione alle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, che hanno come prima firma quella del capogruppo berlusconiano Tommaso Calderone e che hanno raccolto il sostegno anche di Enrico Costa, deputato di Azione.

Uno degli emendamenti approvati prevede il divieto di riportare le intercettazioni considerate “irrilevanti” ai fini dell’indagine nel verbale di trascrizione, che solitamente viene redatto dalla polizia giudiziaria. Una modifica che rischia di complicare le indagini. Intanto perché nessun pm potrà mai avere il tempo di ascoltare migliaia di ore di conversazione: quindi il compito di selezionare gli ascolti rilevanti sarà affidato totalmente al personale di polizia giudiziaria, che avrà un potere praticamente esclusivo, pur non conoscendo spesso il perimetro totale dell’indagine.

Stretta anche su trojan e brogliacci. M5S all’attacco: norma contro ogni logica

L’emendamento approvato, tra l’altro, rischia di colpire anche il diritto di difesa: “Questa nuova norma è priva di logica. Gli avvocati non hanno diritto a ottenere copia delle intercettazioni ritenute non rilevanti. – hanno spiegato non a caso i parlamentari M5S delle commisioni Giustizia, tra i quali ci sono anche gli ex magistrati antimafia Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho – Possono solo ascoltare, ma è impossibile ascoltare centinaia o migliaia di ore di intercettazioni. Quindi, la trascrizione sommaria delle conversazioni non rilevanti per loro è l’unica bussola per orientarsi nel mare magnum di elementi disponibili e individuare possibili conversazioni utili per il loro lavoro difensivo. In questo modo si assegna un potere esclusivo alle forze di polizia e al pm“.

Le misure non tutelano le difese degli imputati e danno un potere esclusivo a pm e polizia giudiziaria

C’è, poi, la partita relativa ai trojan. Nessun norma presentata da Forza Italia prevede esplicitamente una stretta all’uso del trojan. Emendamenti di questo tipo infatti sono stati ritirati. Ma ci sarebbe dietro una strategia. “C’é una presa di posizione precisa del ministro della Giustizia Nordio di presentare a breve una proposta che rielabora l’utilizzo delle intercettazioni e dei mezzi di captazione in maniera adeguata”, ha spiegato Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera.

Nei giorni scorsi il guardasigilli, in effetti, Carlo Nordio ha spiegato di essere in attesa della relazione sulle intercettazioni della commissione Giustizia del Senato prima di cominciare a studiare la sua riforma sugli ascolti telefonici. Insomma, lo stesso concetto contenuto nell’emendamento ritirato alla Camera, rischia di rientrare al Senato non appena la fatidica relazione sarà consegnata a Palazzo Madama. Con la benedizione di tutto il governo.