Il blocco dei licenziamenti per Landini deve continuare almeno fino alla fine di ottobre. Poi la riforma degli ammortizzatori sociali

Per il segretario della Cgil è necessario proseguire la mobilitazione per ottenere il tavolo di trattativa per cambiare la decisione presa sullo sblocco dei licenziamenti.

Il blocco dei licenziamenti per Landini deve continuare almeno fino alla fine di ottobre. Poi la riforma degli ammortizzatori sociali

“È necessario proseguire la mobilitazione unitaria con Cisl e Uil per ottenere il tavolo di trattativa che abbiamo chiesto a Draghi per cambiare la decisione presa sullo sblocco dei licenziamenti, avviare la riforma degli ammortizzatori sociali e discutere di nuove politiche industriali legate al Pnrr”. È quanto afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Con Cisl e Uil abbiamo chiesto al presidente Draghi la proroga del blocco per tutti – ha aggiunto Landini -, almeno fino alla fine di ottobre, tanto più che in questa fase le aziende possono usare gratis la cassa integrazione. Siccome si stanno dando tanti finanziamenti alle imprese, questi dovrebbero essere condizionati almeno al mantenimento del lavoro. Altrimenti c’è chi dice che si rischiano centinaia di migliaia di licenziamenti”.

Secondo Landini per uscire dal blocco dei licenziamenti bisogna “incentivare i contratti di solidarietà, non vincolandoli più al fatto che azienda abbia perso almeno il 50% del fatturato, estendere il contratto di espansione, avere un sistema funzionante di politiche attive del lavoro e di formazione e una riforma per ammortizzatori sociali universali, non solo quindi per i lavoratori dipendenti, ma per tutti”.

Inoltre “bisogna aumentare i salari. Salari migliori significano consumi e ripresa”. “Noi – ha aggiunto Landini ancora a proposito dei licenziamenti – abbiamo chiesto di dare validità generale per legge ai contratti, cancellando così i contratti pirata. E poi ci vuole una riforma del fisco che aumenti il netto in busta paga e le pensioni”.

Sulla possibilità che si arrivi a uno sciopero generale, il leader della Cgil chiosa: “Lo valuteremo con Cisl e Uil. Nulla può essere escluso. Lunedì e martedì incontreremo i gruppi parlamentari. Dipenderà dalle risposte che arriveranno dal governo e dalle forze politiche”.

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