Bombe e spari, vacilla la tregua di Minsk

Dalla Redazione

In Ucraina la tregua è già in bilico. Forti esplosioni sono state sentite vicino all’aeroporto di Donetsk. All’alba di oggi si sono verificati una serie di bombardamenti sporadici e raffiche di armi automatiche. Ora si teme che il cessate il fuoco, firmato a Minsk venerdì, possa saltare. Già ieri forti esplosioni erano state sentite nella zona est della città. Una colonna di fumo e fiamme si è levata all’orizzonte da un posto di controllo delle forze governative ucraine. Anche un impianto industriale, un camion e un distributore di benzina andati distrutti. Secondo testimoni le esplosioni sarebbero state causate da un prolungato fuoco di artiglieria pesante.

Tre tank ucraini si sono inizialmente diretti verso il posto di controllo governativo, ma poi sono tornati indietro, mentre decine di automobili si allontanavano dalla zona. L’esercito ucraino, prima dell’accordo per la tregua, aveva rinforzato le difese della città, nel timore di attacchi dei ribelli filo-russi. ‘è stato un attacco di artiglieria, ci sono state alcune esplosioni ma non abbiamo informazioni su eventuali vittime”, ha spiegato un poliziotto ucraino. Gli attacchi, si diceva, potrebbero rimettere in discussione la tregua. Pensare che in un colloquio telefonico tra Petro Poroshenko e Vladimir Putin si erano detti soddisfatti di come il cessate il fuoco fosse stato globalmente rispettato, discutendo delle misure da prendere perché la tregua avesse un carattere durevole, come indicato in un comunicato della presidenza.

Tensione alla stelle, nel frattempo, tra Ue e Russia. Il governo di Mosca minaccia di reagire nel caso venisse confermato il nuovo pacchetto di sanzioni preparato da Bruxelles e pronto a entrare in vigore lunedì. “Se la nuova lista di sanzioni della Ue entra in vigore – avverte il ministero degli esteri russo – ci sarà sicuramente una reazione da parte nostra”.