Bonus Iva, il Governo costretto a fare in fretta. La Castelli spiega le ragioni della norma: “Era importante che arrivasse nel giro di pochissimi giorni”

Che ci sia un deputato M5S tra i “furbetti” del bonus “è da accertare” ma “sicuramente chi non rispetta i nostri principi va tenuto fuori”. Lo afferma la viceministra dell’Economia Laura Castelli in una intervista a Repubblica. “Il problema – aggiunge – sono i consiglieri regionali, i governatori, gli assessori che certo non possono dire lo stesso perché spesso prendono stipendi simili a quelli dei parlamentari, abbiamo scritto una norma generale, che non lasciasse fuori nessuno e arrivasse nel giro di pochissimi giorni”.

Quella norma – ha aggiunto il ministro – è stata fatta su 11 categorie di professionisti e partite Iva con un unico obiettivo: arrivare in fretta. Ci siamo trovati a governare un’emergenza in un Paese lento, senza una digitalizzazione tale per cui fai un clic e partono i soldi. Ci siamo dovuti inventare dei metodi con database della Pubblica amministrazione che non si parlano e istituzioni che non condividono i dati. L’ultimo bonus è stato tarato sul fatturato perché a quel punto era più semplice farlo, ma all’inizio dovevamo correre”.