Borodyanka distrutta dalla guerra, com’è la città prima e dopo il massacro: il video

Borodyanka distrutta e abbandonata dai militari russi che non risparmiano ancora una volta nessuno. Tanti civili sotto le macerie.

Borodyanka distrutta dalla guerra, com’è la città prima e dopo il massacro: il video

Borodyanka distrutta: ancora un’altra città rasa praticamente al suolo, ancora un’altra popolazione decimata e lasciata sotto le macerie dei bombardamenti. Diverse le testimonianze video che raccontano del passaggio distruttivo dell’esercito russo.

Borodyanka distrutta dalla guerra

Qualche giorno fa il ministero dell’Interno di Kiev aveva invitato tutti gli ucraini a unirsi e dare una mano per sgomberare le macerie a Borodyanka. Per farlo è stato creato un apposito sito web in cui le persone possono registrarsi come volontari. “Il servizio nazionale per le emergenze continua a lavorare ma ci servono altre persone”, secondo quanto riferito dal consigliere del ministro dell’Interno Gerashchenko.

I russi hanno lasciato la città che però si ritrova praticamente distrutta e sotto le macerie. Dal 1° aprile i militari di Putin hanno abbandonato Borodyanka. Secondo polizia e politici locali ci sarebbero diverse centina di persone sepolte sotto le macerie dei condomini distrutti dai bombardamenti impartiti da Mosca.

Com’è la città prima e dopo il massacro: il video

Numerose sono le testimonianze video che stanno raccontando in che stato la città si ritrova dopo l’occupazione e l’abbandono da parte delle forze militari russe. Lo scenario che appare è distruttivo: edifici bruciati e collassasti, segnati da fori di proiettili, bombe e missili, e frammenti di schegge.

Non solo case ed edifici distrutti, perché non tutti i civili erano riusciti ad abbandonare la città prima dell’occupazione. “Ci sono i corpi di circa 200 civili sotto le macerie dei palazzi colpiti a Borodyanka dai bombardamenti russi. Il 24 febbraio siamo stati la prima città ad essere bombardata. Stiamo cominciando adesso a portare via i corpi perché i russi non ce lo hanno permesso fino a quando c’è stata l’occupazione. Ci hanno detto che potevamo evacuare ma sparavano a chiunque uscisse in strada, affiggendo cartelli affinché restassimo in casa e disegnando il simbolo dell’occupazione ovunque”, ha raccontato il sindaco di Borodyanka Georgiy Erko