Braccio di ferro Ue coi signori del rigore sul Recovery Fund. Domani la proposta von der Leyen. Lo scoglio resta la solita Olanda

Si sono autodefiniti “frugali”, un termine che ricorda molto il concetto di sobrietà e moderazione. Sono i Paesi del nord Europa, vale a dire il paradiso fiscale dei Paesi Bassi e l’austera Austria a cui si sono accodate Svezia e Danimarca: eccoli, i campioni del buon senso, del rigore assoluto, dei conti in ordine fino all’ultimo centesimo, in contrapposizione agli esosi e maldestramente “spendaccioni” Paesi del sud, che a questo giro annoverano nel club anche la Francia però e, incredibilmente, la Germania. A non andare giù al primo ministro olandese Mark Rutte e al cancelliere austriaco Sebastian Kurtz è infatti la proposta franco-tedesca di un fondo per la ripresa da 500 miliardi per contrastare la crisi finanziato attraverso l’emissione di obbligazioni garantite dal bilancio Ue aggiuntivo rispetto al piano finanziario pluriennale 2021-27.

I soldi verrebbero dunque distribuiti anche a titolo di trasferimenti con l’emissione di debito, ed è questo il nodo: ai sobri “frugali” i concetti di “contributo a fondo perduto” e mutualizzazione del debito vanno decisamente di traverso, per loro esistono solo prestiti di natura temporanea, una tantum e con due anni durata. Queste sono le clausole in cui si sostanzia la proposta contenuta nel documento preparato dai quattro in vista del collegio dei commissari europei che si terrà domani e che dovrebbe approvare la proposta della Commissione Ue sul Recovery Plan. La proposta trova chiaramente ostilità da parte del Governo italiano, che per primo ha puntato su un piano europeo condiviso e “robusto” cha andasse nella direzione della condivisione del debito, quantomeno in parte.

È il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola a prendere immediatamente posizione: “Una recessione così dura richiede proposte ambiziose e innovative come il Recovery Fund. A rischio ci sono mercato interno e i suoi benefici per tutti gli europei. Il documento dei paesi ‘frugali’ è difensivo e inadatto”. Nessun commento invece da parte della Commissione: “Non abbiamo commenti specifici da fare sulla proposta dei Paesi frugali riguardo al Recovery Fund. Sono arrivati numerosi contributi, da molte parti, su quale sia o dovrebbe essere la via giusta per affrontare l’impatto economico della crisi provocata dal coronavirus. La Commissione prende nota di tutte queste proposte”, ha affermato ieri il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, durante il briefing online con la stampa a Bruxelles. “È bene che ci sia un dibattito attivo, la presidente Ursula von der Leyen e la Commissione lavorano sulla proposta che verrà presentata mercoledì (domani, ndr).

Lì si vedrà che cosa abbiamo incluso nella nostra proposta, sia sulla base del nostro pensiero che dei contatti con differenti partner, inclusi gli Stati membri”. Intanto l’esecutivo Ue ha approvato un regime “ombrello” da 9 miliardi di euro per sostenere l’economia italiana nel contesto dell’emergenza del Coronavirus. “Il regime – si legge in una nota – è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato adottato dalla Commissione il 19 marzo e poi modificato il 3 aprile e l’8 maggio 2020”.