Brexit, i commissari Ue hanno approvato e inviato ai 27 leader europei la bozza della dichiarazione di divorzio tra l’Unione e il Regno Unito

I commissari Ue approvano la bozza della dichiarazione sulla Brexit

Il portavoce della Commissione europea che si occupa di Brexit, Daniel Ferrie, ha annunciato su Twitter il via libera dei commissari alla bozza della dichiarazione di divorzio tra l’Ue ed il Regno Unito. “Il documento – ha detto Ferrie – dovrà essere oggetto dell’endorsement dei 27 leader al vertice di domenica”.

“Ho appena inviato ai 27 una bozza della dichiarazione politica sulla relazione futura tra l’Ue ed il Regno Unito”, ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. “Il presidente della Commissione europea – ha aggiunto – mi ha appena informato che è stata concordata a livello di negoziatori e di principio, anche a livello politico, ma condizionata all’endorsement dei leader”.

La relazione futura, si legge nella 26 pagine della bozza di dichiarazione politica sulle relazioni tra Ue e Regno Unito dopo la Brexit, “sarà radicata nei valori e negli interessi che l’unione e il Regno Unito condividono”. “L’Unione e il Regno Unito – è indicato nel documento – sono determinati a lavorare insieme per salvaguardare l’ordine internazionale fondato sulle regole, lo stato di diritto e la promozione della democrazia, e standard elevati sul commercio libero e equo, i diritti dei lavoratori, la protezione dei consumatori e dell’ambiente, e la cooperazione contro le minacce interne e esterne ai loro valori e interessi”.

Per quanto riguarda il periodo di transizione post-Brexit, “il Comitato congiunto” Ue-Gb “potrà, prima del primo luglio 2020, adottare una sola volta la decisione per estendere il periodo di transizione per il massimo di un anno”. Per facilitare il movimento delle merci attraverso le frontiere, la bozza di accordo prevede “accordi globali che creeranno un’area di libero scambio, che unisca regolamentazione profonda e cooperazione doganale, rafforzata da disposizioni che assicurino condizioni eque per una competizione giusta e aperta”.

Nel documento non ci sono accenni alla questione di Gibilterra, sollevata dalla Spagna, né sui diritti della pesca, sollevata dalla Francia. Un tema che Jean-Claude Juncker ha affrontato con il premier spagnolo Pedro Sánchez.”Siamo ora in una logica degli stati membri – ha detto Juncker – e spetta a loro lavorare per arrivare ad un erdorsement domenica. Non voglio entrare nei contenuti del testo che sono oggetto di discussione degli Stati ma posso confermare che la questione di Gibilterra e della pesca non sono state ancora risolte”.