Un vero e proprio “Caf abusivo” specializzato nella regolarizzazione fittizia di lavoratori extracomunitari è stato smantellato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica labronica. Cinque le persone finite agli arresti domiciliari, tutte originarie del napoletano, raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Livorno.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concorso aggravato in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sostituzione di persona e falsità materiale commessa da privato. L’inchiesta ha preso le mosse da una segnalazione della Prefettura di Livorno, insospettita dall’anomalo flusso di domande di regolarizzazione di lavoratori stagionali extracomunitari presentate attraverso il portale telematico previsto dal cosiddetto “Decreto Flussi”.
Caf abusivo per regolarizzare migranti smantellato dai carabinieri: 5 arresti tra Napoli e Grosseto
Dalle intercettazioni telefoniche e dall’analisi dei dati digitali è emersa l’esistenza di una centrale operativa, con base tra Napoli e Grosseto, che fabbricava e trasmetteva migliaia di domande di ingresso in Italia corredate da documentazione falsa. In molti casi venivano utilizzati i dati anagrafici di ignari rappresentanti legali di aziende – 24 solo nella provincia di Livorno – per simulare assunzioni mai concordate.
Durante una perquisizione effettuata nel novembre 2024, in coincidenza con uno dei “click day” previsti per l’invio delle richieste, i Carabinieri hanno sequestrato decine di dispositivi digitali, timbri contraffatti di enti pubblici e studi professionali, centinaia di documenti di identità falsificati e una mole impressionante di documentazione cartacea e digitale artefatta.
Secondo gli inquirenti, l’intervento ha evitato la presentazione agli Uffici Territoriali del Governo di decine di migliaia di richieste di assunzione totalmente fittizie, che avrebbero potuto generare gravi danni sul piano amministrativo e legale.