I 5S buttano Cancelleri giù dal Ponte sullo Stretto. All’assemblea congiunta tutti contro il sottosegretario che ha aperto all’opera all’insaputa dei parlamentari

La scommessa sul Ponte sullo Stretto, rilanciata dal sottosegretario Giancarlo Cancelleri, è dichiarata perdente dai parlamentari Cinque Stelle.

I 5S buttano Cancelleri giù dal Ponte sullo Stretto. All’assemblea congiunta tutti contro il sottosegretario che ha aperto all’opera all’insaputa dei parlamentari

La scommessa sul Ponte sullo Stretto, rilanciata dal sottosegretario siciliano alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri (leggi l’articolo) rinnegando tra le altre cose le sue posizioni di un tempo fermamente contrarie all’opera cara a Silvio Berlusconi, è dichiarata perdente dai parlamentari Cinque Stelle. Un coro di no all’assemblea congiunta da Federica Dieni a Mauro Coltorti. Critico Stefano Patuanelli. “Ci troveremo a doverne discutere con atti parlamentari, quindi è necessario un confronto”, ha spiegato il reggente 5S, Vito Crimi, bollando l’uscita del sottosegretario come “non opportuna”.

Ma Cancelleri non demorde, propone gli Stati Generali delle infrastrutture siciliane e rilancia: “Sono pronto a fare di tutto per la compattezza del Movimento ma per una volta vorrei che quel no che non è ideologico possa essere rimesso al centro del nostro dibattito interno e cominciare a ragionare a quello che può essere un progetto per il Sud”.

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E ancora: “Guardiamo con sana invidia l’alta velocità che arriva in Calabria. Ma se vuoi portarla in Sicilia il treno non ci arriva.. sul traghetto non entra!”. L’altra bomba la spara il capogruppo M5S alla Camera: “Non mi sarei aspettato una fuga in avanti su un giornale prima della discussione con il M5S”, ha detto Davide Crippa. Spara anche il senatore e geologo Ruggiero Quarto: “Avrei preferito parlare del rischio frane, del rischio alluvioni, dei 44 miliardi che servono per mettere in sicurezza il paese dal rischio idrogeologico, di adeguamento del costruito a rischio sismico o del 40% di perdite della rete idrica. Invece ci troviamo ancora a parlare del Ponte sullo Stretto. Non ho preclusioni ideologiche ma oggi parlare di ponte è prematuro perché mancano le necessarie conoscenze scientifiche”.

Affonda la proposta anche il senatore Giuseppe D’Ippolito: “Io non ho competenze tecniche ma faccio presente che la posizione del M5S è un dato acquisito in Parlamento. Noi abbiamo detto no alla proposta di Stefania Prestigiacomo (FI) consacrando la nostra posizione in atti parlamentari su cui non mi sento di tornare indietro. Tu dichiari che si farà in 10 anni se ci sarà il via libera senza problemi al decreto Semplificazioni. Ma se questo testo dev’essere il viatico per fare il Ponte diventa allora un incentivo a non votarlo”.