Caos alle urne e quorum lontano, il referendum va verso il flop. Il Centrodestra accampa scuse e attacca Lamorgese

Caos alle urne e affluenza flop. Il Centrodestra cerca scuse e parte all'attacco del ministro dell'Interno Lamorgese

Caos alle urne e quorum lontano, il referendum va verso il flop. Il Centrodestra accampa scuse e attacca Lamorgese

Caos alle urne e quorum lontano, il referendum verso il flop. Alle ore 12 di oggi, secondo i dati del Viminale, l’affluenza per i referendum è poco sopra il 5%, su un campione di oltre 2.200 mila comuni su 7.903. I seggi resteranno aperti fino alle 23, ma è altamente improbabile che venga raggiunto il quorum, e cioè dovrà andare al voto almeno il 50%+1 degli elettori.

Intanto visti i disguidi verificatisi in alcuni seggi elettorali di Palermo, il Viminale in una nota comunica che “tutti gli elettori che alle ore 23 di questa domenica siano presenti nei locali del seggio o all’interno del plesso scolastico o altro fabbricato dove ha sede il seggio possono esercitare il proprio diritto di voto anche oltre le ore 23, fino a completamento delle operazioni di votazione di tutti i suddetti elettori”.

Non pare essere stata accolta, quindi, la richiesta di molti esponenti politici che chiedevano la possibilità di tenere aperti i seggi “incriminati” anche nella giornata di domani

Caos alle urne il Centrodestra va all’attacco di Lamorgese

“Non basta la nota del Viminale con cui si afferma che a distanza di ore dall’apertura dei seggi la situazione a Palermo si sta normalizzando. Quello a cui abbiamo assistito è uno spettacolo pessimo, indegno di un paese civile, di una democrazia moderna”. Lo dichiara il deputato Igor Iezzi, capogruppo Lega in commissione Affari costituzionali.

“E il fatto che il ministro Lamorgese non abbia proferito verbo, non abbia affrontato in prima persona il problema rende il caos seggi nel capoluogo siciliano ancor peggio di quanto già non sia. Una città è chiamata a eleggere il proprio sindaco, a esprimersi sulla giustizia e gli elettori non possono esercitare il proprio diritto dovere. Questo è l’ennesimo flop del ministro Lamorgese: la sua incapacità imbarazza l’Italia agli occhi del mondo. Dimostri un minimo di senso delle istituzioni e si faccia da parte”.

La risposta alle polemiche del Centrodestra

“Dispiace leggere alcune dichiarazioni da parte di esponenti politici che cavalcano per fini elettorali i disagi e i problemi derivanti dalla rinuncia di decine di soggetti nominati tanto dalla Corte d’Appello quanto successivamente dall’amministrazione comunale per svolgere la funzione di presidenti di seggio. Lo scrive in una nota il sindaco uscente di Palermo, Leoluca Orlando.

“La situazione che si è determinata in queste ore, a causa del comportamento irresponsabile di alcune persone chiaramente individuate e che saranno denunciate all’Autorità giudiziaria, è indubbiamente seria ma l’amministrazione comunale sta mettendo in campo ogni soluzione possibile in sinergia con il Ministero dell’Interno e con la Prefettura per garantire a tutti i cittadini il diritto al voto” spiega Orlando.

Caos alle urne, per i 5 Stelle è tempo di discutere del voto online

“Il caos seggi registrato ieri in diverse città italiane e in corso ancora oggi a Palermo deve far riflettere il Ministero dell’Interno. In questi anni troppi no sono arrivati a tante nostre proposte innovative, dal voto elettronico al voto ai fuorisede. Crediamo anche che le oltre 60mila sezioni elettorali possano essere ridotte e che presidenti e scrutatori debbano essere adeguatamente formati”. Lo dichiara Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del MoVimento 5 Stelle.

“A tutto questo il Viminale ha sempre risposto con un cieco conservatorismo, con un ipocrita “Va tutto bene, madama la marchesa” e al massimo con qualche ordine del giorno approvato in aula – aggiunge -. I fatti di questi giorni impongono un radicale cambio di passo e qualche assunzione di responsabilità. Chi guida la macchina elettorale del Viminale deve ricordare che il voto è prima di tutto un diritto, non rito, tradizione e procedura immutabile”.

“Il MoVimento 5 Stelle presenterà un’interrogazione perché serve un chiarimento. Al Viminale, dopo aver risolto i problemi di queste ore, guardino le esperienze di voto in giro per il mondo. Mentre a Palermo, nella stessa città in cui ha votato il Presidente della Repubblica, decine di seggi non sono ancora aperti, migliaia di francesi all’estero stanno votando online per il secondo turno delle legislative. Il voto elettronico ha permesso un aumento dell’affluenza di tre punti al primo turno. L’innovazione, anche tecnologica, può aiutare” aggiunge Brescia.