Caos nelle carceri. Le misure per prevenire i contagi da Coronavirus scatenano proteste, sommosse ed evasioni in oltre 20 istituti

E’ caos in oltre 20 penitenziari italiani dopo l’emanazione di alcune misure di prevenzione (tipo la sospensione dei colloqui a vista) per contrastare la diffusione del Coronavirus tra la popolazione detenuta. Sarebbero una ventina, al momento i detenuti che risultano evasi dal carcere di Foggia, alcuni sono stati bloccati dalle forze dell’ordine altro risultano irreperibili. Da ieri sera disordini si registrano negli istituti di Modena, dove sono morti 6 detenuti e una dozzina sono ricoverati, Pavia, Milano San Vittore, Roma Rebibbia e Regina Coeli, Reggio Emilia, Salerno, Napoli, Frosinone, Vercelli, Palermo, Genova, Alessandria e Rieti.

A Modena, dove il carcere di Sant’Anna è stato pesantemente danneggiato ed evacuato, il numero delle vittime, in seguito alla sommossa scoppiata ieri pomeriggio, è di 6 detenuti morti. “Tre sono morti prima del trasferimento, nel carcere di Modena e altri 3 nelle carceri dove erano stati trasferiti” ha confermato il capo del Dap, Francesco Basentini, in collegamento telefonico con Agorà. E sono 18, al momento, i detenuti trattati nei posti medici avanzati, la maggior parte per intossicazione. A renderlo noto è un comunicato del Policlinico di Modena. I feriti più gravi sono 6, tutti tra i detenuti, sono stati portati in ospedale, di questi 4 sono in prognosi riservata. Al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Baggiovara sono giunte 3 guardie lievemente ferite e sette sanitari con ferite lievi; uno di questi è lievemente intossicato. I sanitari coinvolti fanno parte del contingente di 2 medici, 1 coordinatore infermieristico e 7 infermieri impegnati nell’assistenza ai detenuti.

A Pavia Torre del Gallo solo ieri in tarda serata i detenuti, dopo una lunga trattativa e dopo aver sequestrato 2 agenti di custodia, sono rientrati nelle celle. A Modena, dove la sommossa è durata ore,  il carcere ha subito gravi danni, è in corso la bonifica dei locali e il trasferimento di gran parte dei detenuti in altre strutture. La morte dei tre detenuti tuttavia non sarebbe riconducibile alla protesta. I primi accertamenti medico legali hanno escluso, infatti, segni di lesione sui corpi ed evidenziato, in due casi, tracce di stupefacenti, mentre il terzo detenuto è stato rinvenuto in stato cianotico.

Un tentativo di evasione c’è stato anche nel carcere di Ucciardone, a Palermo. Alcuni detenuti per protesta hanno tentato di divellere la recinzione dell’istituto di pena per cercare di fuggire. Il tentativo è stato bloccato dalla Polizia penitenziaria. Proteste anche al Pagliarelli di Palermo dove i reclusi gridavano “indulto indulto”. Sono, invece, circa 150 i detenuti coinvolti nella sommossa scoppiata nella serata di ieri nel carcere di Reggio Emilia.