Carburante, prezzi in aumento: da dicembre sconto dimezzato sulle accise. Scoperta frode in Sicilia per 25 mln

Carburante, prezzi in aumenti dal prossimo mese per la decisione di tagliare los conto sulle accise. Intanto, scoperta frode in Sicilia.

Carburante, prezzi in aumento: da dicembre sconto dimezzato sulle accise. Scoperta frode in Sicilia per 25 mln

Carburante, prezzi in aumento a partire dal mese di dicembre. Il governo ha deciso di dimezzare lo sconto sulle accise fino alla fine dell’anno. Intanto, in Sicilia, la Guardia di Finanza ha scoperto una frode da 25 milioni di euro, sempre in tema di carburanti.

Carburante, prezzi in aumento: da dicembre sconto dimezzato sulle accise

Il prezzo del carburante è destinato ad aumentare. Il decreto legge n. 179 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2022, infatti, prevede una revisione delle accise su benzina, gasolio e GPL. Il taglio dello sconto sarà di 10 centesimi a litro dal primo dicembre, così il prezzo di benzina e diesel è destinato a salire per effetto del minor sconto. I

l Codacons ha commentato la scelta del Governo spiegando praticamente e con prezzi alla mano i rincari dal prossimo mese: “In modalità servito un litro di verde salirà da 1,852 euro a 1,974 euro, il diesel sfonderà addirittura la soglia dei 2 euro al litro, passando dagli attuali 1,957 euro a 2,079 euro/litro.”

Scoperta frode in Sicilia per 25 mln

Mentre il prezzo del carburante è destinato a salire, è stata scoperta in Sicilia una mega truffa. Nell’ambito dell’operazione, denominata “Black blend” sono stati eseguiti sequestri nelle province di Catania, Palermo, Enna, Catanzaro e Reggio Calabria. Sono state emesse misure cautelari per un valore di circa 25 milioni di euro. La guardia di Finanza ha inserito nel fascicolo dei sequestri 8 società e 2 ditte individuali.

Le accuse sono di falsa dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione dei redditi al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto. Secondo l’accusa avrebbero commercializzato prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale per la successiva rivendita a basso costo, evadendo l’Iva e accise, e venduto gasolio a uso agricolo e miscele non autorizzate fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.

 

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