Tutto secondo copione. Come ampiamente previsto, ieri la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato (con i soli voti del centrodestra, perché le opposizioni hanno rifiutato di partecipare) la richiesta alla Procura di Roma e al Tribunale dei ministri degli atti riguardanti Giusi Bartolozzi, la capa di gabinetto del Ministro Carlo Nordio, indagata per false dichiarazioni ai pubblici ministeri sul caso Almasri.
Secondo gli inquirenti, infatti, le sue dichiarazioni sull’iter che portò alla liberazione del generale libico e al suo rimpatrio, nonostante fosse ricercato dalla Corte penale internazionale per supposti crimini contro l’umanità, sono state ritenute “inattendibili e mendaci”.
Il primo passo verso il conflitto di attribuzioni
La richiesta votata ieri rappresenta, come previsto nei giorni scori, il primo passo di quel piano che mira a “scudare” anche Bartolozzi, mettendola al riparo da ogni conseguenza giudiziaria, come avverrà per i ministri Nordio, Matteo Piantedosi e per il sottosegretario Alfredo Mantovano, che saranno sicuramente salvati dal voto parlamentare fissato per ottobre.
Il nodo del “reato connesso”
Con la formale richiesta ai magistrati di sapere se Bartolozzi risulta indagata, la Giunta (ma sarebbe meglio dire il centrodestra) mira a sollevare il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale. Nella tesi della maggioranza, infatti, i giudici avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione a procedere anche per Bartolozzi, essendo il suo presunto reato connesso a quelli per i quali sono indagati i membri del governo.
La tesi delle opposizioni è invece che tale richiesta non sarebbe stata necessaria, in quanto l’autorizzazione è prevista dalla norma solo per i reati commessi in concorso con parlamentari o ministri, e non per quelli connessi. Per le opposizioni, quindi il caso Bartolozzi non dovrebbe essere neanche discusso dalla Giunta.
M5s: “Votazione farsa”
Come spiegano i 5 Stelle Daniela Torto, Enrica Alifano e Carla Giuliano: “Noi M5s non abbiamo partecipato alla votazione-farsa sulla richiesta di approfondimento della posizione di Bartolozzi. Questo voto non doveva neppure essere fatto, è un tema di cui ad oggi questo organo non è interessato”. Per i pentastellati “la Giunta è chiamata a decidere su tre ministri. Nessuna valutazione estranea e non in connessione con la vicenda degli esponenti di governo è di nostra competenza. La maggioranza sta cercando di estendere la solita scappatoia addirittura a chi non è né ministro, né parlamentare”.
Per il Pd “Il governo è sotto ricatto”
Sulla stessa linea il Pd: “La maggioranza mostra un’ostinazione incomprensibile e pericolosa nel voler insabbiare e bloccare tutto, impedendo alla giustizia di fare il proprio corso. Un atteggiamento che non ha altre giustificazioni, se non quello di coprire responsabilità politiche sempre più evidenti”, dice Antonella Forattini, capogruppo Pd in Giunta.
Per i dem, il “governo è sotto ricatto. Da un lato nei confronti della milizia libica, a cui ha dovuto cedere, dall’altro sul fronte interno verso i propri funzionari, che potrebbero avere in mano documenti capaci di smontare l’intera ricostruzione altalenante e omissiva fornita finora. E non è un caso che tutto questo avvenga nello stesso giorno in cui la Camera approva la riforma sulla separazione delle carriere, che nei fatti mira a subordinare la magistratura al potere politico, stabilendo quali reati perseguire e quali no. Proprio come stanno tentando di fare oggi in Giunta. Siamo di fronte a un attacco frontale ai principi basilari della Repubblica e della nostra democrazia”, conclude Forattini.
Nordio si tiene stretta l’immunità e festeggia con lo Spritz
E Nordio? Ieri il ministro, molto felice per il voto sulla riforma della Magistratura, ai giornalisti a Montecitorio ha ribadito da una parte che non rinuncerà alla sua immunità, perché “è una garanzia data alle cariche e non alla persona, da una legge costituzionale”; dall’altra che su Bartolozzi “seguiamo la procedura costituzionale che prevede che adesso sia la giunta e poi un domani il Parlamento a dire l’ultima parola”. Quindi si è congedato con una battuta: “Per la cronaca di chi ritiene che sia dedito all’alcolismo, vado a festeggiare questa bellissima giornata con uno Spritz…”. Buona bevuta.