Il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato il no agli arresti domiciliari per Enrico Pazzali, ex presidente di Fondazione Fiera Milano ed ex titolare dell’agenzia investigativa Equalize, coinvolto nell’inchiesta sulle presunte attività di dossieraggio illegale e cyber-spionaggio.
La decisione, arrivata a distanza di oltre quattro mesi dall’udienza dello scorso 19 marzo, respinge il ricorso presentato dalla Procura milanese contro il precedente diniego del giudice per le indagini preliminari. I pm avevano insistito per l’applicazione di una misura cautelare nei confronti di Pazzali, ma anche stavolta la richiesta è stata rigettata.
Il Tribunale del Riesame, pur riconoscendo la sussistenza di un grave quadro indiziario a carico di tutti gli indagati – compreso Pazzali – ha ritenuto non necessarie misure restrittive nei loro confronti.
Caso Equalize, il Riesame conferma: no ai domiciliari per Enrico Pazzali
L’unica eccezione riguarda l’immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sbraccia risulta già sottoposto a misura cautelare in un altro filone dell’indagine.
L’inchiesta, che si è formalmente chiusa nelle scorse ore con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per 15 persone, ruota attorno a presunti accessi abusivi alle banche dati e alla creazione di dossier riservati, attività che sarebbero state condotte in modo sistematico da un gruppo coordinato legato all’agenzia Equalize.
Con il rigetto della richiesta cautelare, il procedimento prosegue ora nella fase successiva, in vista di una possibile richiesta di rinvio a giudizio.