C’è aria di nuove pressioni. E la Consip ingaggia uno 007. La Centrale acquisti assume un dirigente del Dis. Era stato già consulente con l’ex Ad Marroni

La Consip ha ingaggiato Rosario Abate per gestire le informazioni più delicate, Un colonnello che era già consulente ai tempi dell'ex ad Marroni

di Stefano Sansonetti

C’è uno 007 che all’interno della Consip, ciclicamente, torna in auge come responsabile della sicurezza. Anche il nuovo amministratore delegato della Centrale acquisti del Tesoro, Cristianio Cannarsa, chiamato nel giugno scorso a dare un nuovo corso alla Spa pubblica, adesso lo ha rispolverato. L’operazione non è trascurabile, viste le polemiche che hanno coinvolto in tempi recenti l’ex Ad, Luigi Marroni, che secondo l’inchiesta partita da Napoli avrebbe fatto bonificare alcune sale della società dalla presenza di cimici, non appena venuto a conoscenza dell’inchiesta a carico dell’imprenditore Alfredo Romeo, interessato ad alcuni lotti del maxiappalto sul facility management per le pubbliche amministrazioni bandito dalla stessa Consip. Sta di fatto che lo scorso 2 ottobre Cannarsa ha affidato un nuovo incarico di consulenza che ha a oggetto la “collaborazione in materia di informazioni classificate e sicurezza fisica aziendale”. Attività delicata, come si vede, a fortiori dopo tutto quello che è successo nella società.

Il prescelto – Ebbene, l’incarico è stato assegnato a Rosario Abate, colonnello dell’Esercito (in quiescenza dell’ottobre 2012) che vanta anche esperienze alla guida di unità operative in ambito Nato e Onu. Ma soprattutto, come recita una delle ultime versioni del suo curriculum pubblicata on line, Abate dal maggio del 1992 è inquadrato all’interno dei Servizi segreti, “dove negli ultimi 10 anni ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio del direttore dell’U.C.Se.”. Quest’ultima è una sigla che sta per Ufficio centrale per la segretezza, in pratica la struttura che si occupa di segreto di Stato e di informazioni classificate all’interno del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, a sua volta deputato al coordinamento dei nostri Servizi interni (Aisi) ed esterni (Aise). A quanto pare, però, il colonnello Abate non è una nuova conoscenza della Consip, né di Cannarsa. Nella Centrale acquisti del Tesoro, secondo lo storico riportato sul sito internet della società, dovrebbe aver messo piede la prima volta nel maggio del 2014, sempre per una “collaborazione per la gestione di informazioni e sicurezza”, di durata annuale. All’epoca, addirittura, Ad della società pubblica era Domenico Casalino (nominato nel 2011 nell’ultima fase di Giulio Tremonti al ministero dell’economia). La presenza di Abate in Consip da allora è sempre stata intermittente, almeno da un punto di vista formale. La prima collaborazione, infatti, finisce nel maggio del 2015, per poi riprendere a marzo del 2016, quando nella Spa di Stato si era già insediato l’allora renzianissimo Marroni. Anche questa nuova collaborazione dura un anno. Fino ad arrivare allo scorso 2 ottobre, quando il nuovo Ad riattiva la consulenza annuale. Di sicuro Abate è una vecchia conoscenza di Cannarsa. Si dà infatti il caso che il colonnello, poi transitato per i Servizi, faccia da almeno tre anni il consulente in materia di informazioni classificate anche per la Sogei, l’altra strategica società del Tesoro che si occupa, tra le altre cose, di gestire la delicata anagrafe tributaria.

Il dettaglio – Ma proprio dalla Sogei arriva Cannarsa, che ne è stato numero uno dal 2011 all’estate scorsa, quando appunto è arrivato alla Centrale acquisti di via XX Settembre. Di più, perché secondo lo storico delle consulenze riportate on line, Abate risulta tuttora collaboratore di Sogei, in quanto beneficiario di un incarico che in teoria scade il 31 dicembre prossimo. Insomma, lo 007 sembra essere un uomo di fiducia di Cannarsa. Che adesso lo ha nominato anche all’interno di una Consip dove il colonnello aveva già vissuto diverse stagioni, tra cui quella piuttosto tribolata di Marroni. Di sicuro viviamo un periodo in cui la Consip sta cercando di darsi una nuova bussola. La Notizia dello scorso 19 luglio aveva già dato conto di come il nuovo amministratore delegato avesse messo mano al suo ufficio, affidando alla società Natura e Architettura Ortolani srl il compito di installare una nuova porta d’accesso alla sua stanza “per esigenze di sicurezza e riservatezza”.