Centinaia di bambine avvelenate in Iran per chiudere le scuole femminili

Dall'inizio di dicembre 2022, sono centinaia le bambine avvelenate in Iran con l'obiettivo di far chiudere le scuole femminili.

Centinaia di bambine avvelenate in Iran per chiudere le scuole femminili

Sono centinaia le bambine che son state avvelenate in Iran nelle ultime settimane. L’obiettivo, per stessa ammissione degli organi di potere di Teheran, è quello di chiudere le scuole femminili in tutto il Paese.

Orrore in Iran, centinaia di bambine avvelenate

A partire dall’inizio di dicembre 2022, oltra 200 studentesse di circa dieci anni hanno manifestato sintomi compatibili con l’avvelenamento in dodici scuole a Qom e Borujed, città situate a sud di Teheran. Sul drammatico e inusuale fenomeno, nella giornata di domenica 26 febbraio, è intervenuto il viceministro della Salute iraniano, Youness Panahi. Il politico ha ammesso senza alcuna esitazione che gli avvelenamenti sono stati organizzati da qualcuno che aveva come obiettivo la chiusura delle scuole femminili in Iran in modo tale da riproporre nello Stato quanto sta già accadendo da mesi in Afghanistan.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Irna lo scorso 14 febbraio, un gruppo di genitori ha protestato dinanzi alla sede del governatore della città per “chiedere spiegazioni”. Madri e padri, tuttavia, non hanno avuto alcuna risposta fino all’intervento del viceministro Panahi.

L’ammissione del viceministro di Teheran: l’obiettivo è chiudere le scuole femminili

Per il viceministro iraniano, come riporta BBC Persia, gli avvelenamenti seriali sono stati provocati da “composti chimici facilmente disponibili”. Il governo di Teheran, quindi, ha escluso che possano essere state usate sostanze provenienti da ambienti militari e hanno anche scongiurato rischi per quanto riguarda il contagio.

In considerazione delle informazioni sinora diffuse a seguito delle indagini condotte dal ministero dell’Istruzione e dall’intelligence iraniana, Panahi ha dichiarato: “È emerso che alcuni individui volevano che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse”.

Nonostante la drammaticità della situazione e l’inchiesta aperta per fare luce sulla questione, è stato riferito che al momento non ci sono stati arresti.

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