Che fare per onorare un eroe. Servono nuove leggi e maggiori strumenti per evitare che si ripetano morti come queste

L’omicidio del Carabiniere Mario Cerciello Rega impone riflessioni secondo il diritto, anche se è difficilissimo contenere la rabbia e l’emotività di fronte ha un episodio che non si può commentare, sotto il profilo umano, senza trovarsi a dire cose che potrebbero non contribuire a smorzare il dolore della famiglia di questo servitore dello Stato. Ci sia però consentito di scoppiare di affetto per Lui e la Famiglia, l’Arma e le Forze dell’Ordine, le Forze armate, lo Stato. Altro sconforto si aggiunge nel leggere dichiarazioni sui social postate da due tipologie di persone. Alcuni imbecilli, che hanno plaudito all’omicidio perché sono a prescindere contro lo Stato.

Purtroppo l’abitudine di individuare nella divisa un nemico si sta pericolosamente diffondendo da anni. Nelle scuole e all’università si vede che mancano programmi e volontà dei docenti, per fortuna non tutti, per approfondire il concetto stesso di legalità. E non scordiamo le famiglie di chi ha pubblicato post in cui si può ravvisare il reato di istigazione a delinquere. C’è poi la categoria degli intellettuali (o pseudo tali) con becere strumentalizzazioni, anche qui ai limiti del lecito. Le dichiarazioni di Roberto Saviano sono state censurate anche da parte del suo pubblico. Egli dimentica di essere privilegiato quando è scortato dalle forze dell’ordine. Certo, il giovane eroe morto ieri per mano di delinquenti dei quali la nazionalità non ci interessa affatto, tutto avrebbe pensato fuorché di diventare oggetto lui e non i suoi aggressori di polemiche sterili e vergognose.

Onoriamo la sua memoria cercando nelle sedi opportune di produrre leggi che consentano di evitare queste morti, dando alle forze dell’ordine strumenti più efficaci per proteggersi. Da anni si parla di revisione del Codice Penale e questo diventa un tabù che ci rende tutti scorretti politicamente nel momento in cui ne adombriamo la possibilità e necessità. Chissà che questo Governo non abbia il coraggio che altri non hanno avuto di intervenire – senza indulgere a demagogie – su procedimenti, garanzie e tutele che le forze dell’ordine devono avere di necessità, per farci sentire sicuri, al di là dell’eroismo di uomini come Mario.