Comprare l’Italia a poco è Rock. Anzi, BlackRock

di Sergio Patti

Italia in vendita. O anche in affitto. Non ci sono solo gli acquisti a prezzi di saldo delle nostre griffe, dell’industria e delle banche. In affanno di ossigeno sui conti e nel silenzio assordante del Governo, ormai si può comprare di tutto. Anche per brevi periodi o per fare solo speculazione. Questa perlomeno sembra al momento la strategia “mordi e fuggi” di Blackrock sulle banche italiane. Il colosso Usa del risparmio gestito, entrato di recente con circa il 5% di UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banco Popolare (ma anche in Telecom con il 7,7%), spunta anche nel capitale della Banca Popolare di Milano con il 5,149%. L’operazione è datata 6 maggio, cioè il giorno dopo l’avvio dell’aumento di capitale da 500 milioni di Bpm. La quota è suddivisa tra 14 società del gruppo Blackrock.

Mire sconosciute
Il fondo Usa diventa così il secondo azionista di Bpm alle spalle dell’Athena Capital di Raffaele Mincione, che ha il 7,019% del capitale. La fotografia dell’azionariato dell’istituto milanese, secondo quanto riportato dal sito della Consob, vede poi Ubs con il 3,623% e Grantham Mayo Van Otterloo con il 2,108%. Mincione, Ubs e Grantham erano già stati segnalati al di sopra della soglia del 2% e con queste esatte percentuali in occasione dell’ultima assemblea Bpm, lo scorso 12 aprile. Ma quali sono le mire di BlackRock, perchè sta comprando quote rilevanti delle nostre banche nonostante molti gruppi ancora scottati delle perdite accumulate dal 2010 al 2012 si tengano lontane come dalla peste? Ha tutta l’aria di essere una semplice operazione di trading, seppure in grande stile per gli importi investiti, 160 milioni, il recente acquisto di azioni in Monte dei Paschi. Qui BlackRock era salita fino al 5,7%, per poi scendere al 3,2% e ridurre così il proprio apporto all’aumento di capitale da 5 miliardi di euro deciso lo scorso 18 aprile. I titoli furono acquistati il 18 marzo dalla Fondazione che all’epoca – pur indebitatissima – controllava Rocca Salimbeni. Furono però tempestivamente rivendute, poco prima dell’annuncio dell’aumento di capitale che fece scivolare la banca di oltre 7 punti. Sono stati bravissimi, oppure qui c’è lavoro buono per la Consob, l’authority che vigila sui mercati. Organo che tra l’altro proprio su Mps si è trovata un’immagine schermata, in quanto la legge europea consente ai grandi fondi d’investimento di non fornire gli aggiornamenti sulle quote detenute inferiori al 5% del capitale delle società quotate. Multinazionale della finanza, con oltre 4.300 miliardi di dollari in gestione, BlackRock non si muove senza una copertura politica alle spalle. Prova ne è che proprio mentre si allargava la strategia di “occupazione” del mercato italiano, il numero uno Larry Fink ha incontrato il 27 aprile scorso il premier Matteo Renzi. Un incontro dovuto, visto che la potenza di fuoco di questo gigante è impressionante e se si muove può fare il bello e cattivo tempo di una Borsa minuscola come quella italiana. Per capirci, solo tre paesi al mondo – Cina, Stati Uniti e Giappone – possono vantare un Prodotto interno lordo per una cifra superiore di BlackRock, non a caso primo player per masse investite a Wall Street.

Grillo furioso
Alla luce del nuovo acquisto in Bpm, il fondo e le sue società controllate detiene adesso oltre l’1,5% del totale della capitalizzaione delle società quotate italiane. Su quarante aziende che fanno parte del listino principale, le cosidette blue chip, BlackRock ha infatti una partecipazione superiore al 2 per cento in ventidue casi. Ce n’è abbastanza per far gridare allo scandalo il sito di Beppe Grillo, dove in un articolo dal titolo esplicito “BlackRock si sta comprando l’Italia” è scritto che “Il popolo lo sa che per ogni privatizzazione che viene fatta, l’Italia-Paese e gli Italiani-cittadini fanno un passo indietro? E che ci guadagna solo il grande capitale?”.