Con Meloni presidente di turno del G7, Zelensky sta sereno: “Con lei il sostegno alla guerra è garantito”

Per il consigliere di Zelensky, Rodnyansky, la leadership di Meloni al G7 "promette di rappresentare una risorsa significativa per l'Ucraina".

Con Meloni presidente di turno del G7, Zelensky sta sereno: “Con lei il sostegno alla guerra è garantito”

La leadership di Giorgia Meloni durante la presidenza italiana del G7 “promette di rappresentare una risorsa significativa per l’Ucraina nel contesto della guerra in corso”. Ad affermarlo è il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Alexander Rodnyansky, in un’intervista ad Askanews, precisando, tuttavia, che servono “sanzioni vitali” e una maggiore pressione contro chi vivendo “generosamente in Occidente, a Dubai, in Kazakistan e in Uzbekistan” aiuta ad “eludere il regime sanzionatorio esistente”.

Per il consigliere di Zelensky, Rodnyansky, la leadership di Meloni al G7 “promette di rappresentare una risorsa significativa per l’Ucraina”

Rodnyansky, docente a Cambridge e presenza di alto profilo nella delegazione ucraina a Davos, specifica che la presidente del Consiglio è “nota per il suo approccio solido e di principio negli affari internazionali” e “porta un impegno costante nei confronti dei valori democratici e dei diritti umani”. Ma le sfide sul tavolo sono molteplici.

“Il sostegno finanziario ci aiuterà a equilibrare il nostro bilancio e a garantire pensioni, stipendi e lo sforzo bellico”

“Da quello che so – ha detto ancora il consigliere di Zelensky -, il G7 è il gruppo dei nostri principali donatori e partner internazionali, le più grandi economie di mercato e potenze industriali a livello mondiale. Hanno supportato l’Ucraina, e immagino che gli attriti esistenti riguardino tutti gli stessi temi: sostegno all’Ucraina, a livello monetario, in altre parole, sostegno finanziario che ci aiuterà a equilibrare il nostro bilancio e a garantire che possiamo pagare pensioni, stipendi, ma anche finanziare lo sforzo bellico”.

Per Rodnyansky le sanzioni secondarie restano “fattore che potrebbe cambiare le cose”

Resta aperta in particolare la questione di come le sanzioni, decise per sostenere le ragioni di Kiev, vengano continuamente aggirate. Anche grazie all’appoggio di altre economie: “La Russia – aggiunge Rodnyansky – sta ancora eludendo il regime delle sanzioni, in generale, con l’aiuto di paesi come la Cina, e anche di altri paesi, ovviamente, non solo della Cina. Ma si sa, la Cina è un elemento importante in quel sistema che aggira le sanzioni occidentali e cerca di evitarle. Ecco cosa sta facendo la Russia. E la Cina ovviamente la sta aiutando”. Tra gli strumenti annoverati da Rodnyansky ci sono le sanzioni secondarie, “fattore che potrebbe cambiare le cose”.