Concordato preventivo, le destre provano a infilare un altro condono

Fratelli d'Italia propone il ravvedimento speciale per il concordato preventivo e il Pd parla di nuovo condono.

Concordato preventivo, le destre provano a infilare un altro condono

Un altro condono, lo definisce il Pd. Il riferimento è al ravvedimento speciale per chi aderisce al concordato preventivo 2025-2026. Rispuntato con un emendamento al dl Fiscale in discussione alla Camera presentato dal presidente della commissione Finanze, Marco Osnato (Fratelli d’Italia). Il testo prevede che i soggetti Isa che aderiscono al concordato per il biennio d’imposta 2025-2026, “possono adottare il regime di ravvedimento di cui al presente articolo, versando l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali, nonché dell’imposta regionale sulle attività produttive”.

Concordato preventivo, rispunta il ravvedimento: per il Pd è un nuovo condono

L’introduzione del ravvedimento era stata raccomandata dalla commissione, ma la proposta non era stata accolta dal governo. Per Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro e deputata del Pd, Fratelli d’Italia torna così “all’attacco per riproporre un bel condono sotto forma di ravvedimento speciale. Un’ipotesi già respinta dal governo, ma che ora rispunta grazie a un emendamento”. Per Guerra “si tratta dell’ennesimo tentativo di piegare la leva fiscale a una concezione profondamente clientelare: provvedimenti di favore per gruppi ben identificati di contribuenti, con l’obiettivo evidente di ottenerne il sostegno elettorale”. L’esponente dem ritiene che si crei “un sistema in cui chi rispetta le regole viene doppiamente penalizzato: paga più degli altri e subisce la concorrenza sleale di chi, evadendo le imposte, può offrire prezzi più bassi senza alcuna conseguenza”.