O Conte-bis o voto. I 5 Stelle insistono sull’avvocato del popolo, il Pd rilancia con Fico. Ma il presidente della Camera si sfila: resta a Montecitorio. E Grillo benedice il premier: “Ha i requisiti”

La trattativa tra Pd e M5s entra sempre più nel vivo. A poco più di 48 ore all’incontro con il capo dello Stato il nodo è ancora la scelta del presidente del Consiglio. I 5 stelle insistono sul nome di Giuseppe Conte, mentre i democratici puntano a Roberto Fico. In mattinata fonti di Montecitorio scrivono: “Fico ricopre l’incarico di Presidente della Camera dei Deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo”.

La mattina, peraltro, si era aperta con il sondaggio di Winpoll per il Sole 24 ore che dà la Lega in calo di ben cinque punti percentuali. Ma non solo: se il 41% degli elettori vuole le urne anticipate, il 62 per cento di quelli del Pd e il 43 dei 5 stelle è d’accordo con il governo giallorosso. Si tratta di dati che nelle prossime ore influenzeranno, volenti o nolenti, il dialogo tra i partiti.

Smentita anche la voce secondo cui ci sarebbe stata una telefonata ieri tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio. Lo precisano fonti di palazzo Chigi, sottolineando che non c’è stata alcuna lamentela o doglianza da parte del premier nei confronti del capo politico dei 5 stelle. Anzi, precisano le fonti, il premier è stato chiaro: in questo momento dobbiamo lasciare che i leader delle forze politiche possano lavorare per verificare se può nascere un’intesa programmatica solida e sostenibile, che possa realizzare un ampio programma riformatore.

Ieri proprio il premier aveva parlato dal G7 di Barrita: l’esperienza di governo con la Lega “non la rinnego ma per me è chiusa, non si potrà riaprire più per quanto mi riguarda”. Quanto alla disponibilità a guidare un eventuale Conte bis, i nomi sono secondari: “Non credo che sia una questione di persone, è una questione di programmi”.

Nel frattempo emerge anche che il nome di Conte accontenterebbe pure i sindacati: “Non è compito del sindacato discutere di nomi“, ma Giuseppe Conte “in Parlamento ha dimostrato coraggio politico e profilo istituzionale importante” quando “ha messo il Paese nella condizione di sapere con trasparenza le ragioni della crisi e i problemi da affrontare”. E ha avuto il merito di “riaprire i tavoli con le parti sociali“. Mentre tra Pd e M5s continuano le trattative sul nome del presidente del Consiglio di un eventuale futuro governo giallorosso, il segretario della Cgil Maurizio Landini fa il suo endorsement per il premier dimissionario.

Nel primo pomeriggio arriva anche la benedizione di Beppe Grillo: “Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi’.Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno”.