Conte revoca Siri. La decisione sul sottosegretario della Lega indagato per corruzione assunta dal premier durante un lungo Consiglio dei ministri

Ora la proposta di revoca dell'incarico a Siri sarà inviata al presidente Mattarella

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine di una lunga riunione del Consiglio dei ministri, ha optato per la revoca del sottosegretario dei Trasporti, Armando Siri, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta romano e siciliana sul minieolico. Il decreto di revoca è stato adottato dal premier, sentito il Consiglio dei ministri, che nel corso della riunione ha a lungo dibattuto sulla vicenda che vede coinvolto il sottosegretario leghista.

Sulla proposta di revoca non c’è stata alcun voto del Consiglio dei ministri. La decisione di Conte è arrivata dopo aver illustrato le sue motivazioni e dopo aver ascoltato le posizioni dei ministri. Ora la proposta revoca della nomina di Siri sarà inviata al presidente Sergio Mattarella.

“Non è una vittoria del M5s, non sono qui per esultare, è una vittoria degli italiani onesti”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio al termine del Consiglio dei ministri. “Mi fa piacere – ha aggiunto il leader del M5S – che non si sia arrivati alla conta. Il nostro obiettivo non era dimostrare una superiorità numerica né morale, ma confermare la fiducia dei cittadini. Il governo – ha detto ancora Di Maio – oggi ha dimostrato che anche sulle sfide più ostiche troviamo sempre una quadra per andare avanti. L’importante è tutelare la credibilità di questo governo. Mi fa piacere che tutti oggi abbiano ribadito la piena fiducia a questo governo e al premier Conte”.

“Andiamo avanti con la fiducia dei cittadini, consapevoli che senza questo fattore non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento”, ha detto il presidente Conte. Nel corso del Consiglio dei ministri, ha aggiunto il premier, c’è stata “una discussione molto franca e non banale” perché “ho ritenuto questo un passaggio politico e non meramente burocratico”. “Altri casi simili – ha aggiunto Conte – si possono presentare anche in futuro e io rivendico il metodo adottato oggi anche per il futuro, rivendico di poter discernere – senza alcun condizionamento e senza alcun automatismo né favorevole né contrario – caso per caso. Se perdiamo al fiducia dei cittadini non potremmo più averli al nostro fianco e non potremo agire come governo del cambiamento”.

“Basta coi litigi e con le polemiche, ci sono tantissime cose da fare: Flat Tax per famiglie, imprese e lavoratori dipendenti, autonomia, riforma della giustizia, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere, basta coi no e i rinvii”, hanno dichiarato all’Ansa fonti della Lega al termine del Consiglio dei ministri.