Contro il femminicidio bisogna fare molto di più. La vicepresidente M5S del Senato, Castellone, sprona la politica a impegnarsi nella prevenzione del fenomeno

Contro il femminicidio bisogna fare molto di più. La vicepresidente M5S del Senato, Castellone, sprona la politica

Contro il femminicidio bisogna fare molto di più. La vicepresidente M5S del Senato, Castellone, sprona la politica a impegnarsi nella prevenzione del fenomeno

Mentre continua a tenere banco il caso del brutale omicidio di Giulia Tramontano, il tema del femminicidio torna prepotentemente alla ribalta della scena politica.

A chiedere interventi è la vicepresidente M5S del Senato, Mariolina Castellone. “L’omicidio di Giulia Tramontano ha scosso tutti noi ma ormai è evidente che quello dei femminicidi non è un evento sporadico e non si può definire emergenza”.

Sul femminicidio serve più impegno

Secondo la pentastellata “siamo di fronte ad una vera e propria piaga sociale. Una donna ogni tre giorni nel nostro Paese viene uccisa e una donna su tre nell’arco della propria vita subisce una qualche forma di violenza”. “Ed anche se molto è stato fatto sulla protezione abbreviando i tempi della presa in carico delle denunce, molto ancora resta da fare in termini di prevenzione” spiega Castellone.

Questa “deve partire dall’ educazione nelle scuole; deve individuare i casi patologici stanziando più fondi a supporto della salute mentale e deve aiutare le donne a raggiungere una vera indipendenza sociale”.

Il femminicidio di Sanego

A riportare in auge l’odioso fenomeno del femminicidio è stato l’omicidio di Giulia Tramontano da parte del suo fidanzato e reo confesso, Alessandro Impagnatiello. Un’indagine, quella sul barman accusato di aver accoltellato la ragazza nella loro casa a Senago, che si avvia verso la conclusione. E a quel punto, come avviene in casi simili, scatterà la richiesta di processo con rito immediato.

Al momento, secondo quanto trapela, la magistratura sta ragionando sulla possibile contestazione della premeditazione che, in sede di ordinanza cautelare, era stata esclusa.

Ma a pesare sul quadro accusatorio ci sarebbero numerose evidenze. La prima sono le chat in cui il giovane avrebbe provato a simulare un allontanamento volontario della donna. Poi le ricerche su internet, tra cui quella sugli effetti dei pesticidi sulla salute umana, che farebbero pensare a un piano covato a lungo.