Cooperante ucciso, è giallo. Non ci sono prove sull’Isis. Il governo di Dacca esclude l’ipotesi jihadista. Ma per i testimoni l’omicidio era premeditato

L’omicidio di Cesare Tavella si tinge di giallo. Dall’autopsia realizzata sul suo cadavere, è emerso che il cooperante italiano ucciso a Dacca, nel Bangladesh, è stato raggiunto da tre colpi d’arma da fuoco sparati da dietro e da distanza ravvicinata. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis. Eppure secondo il ministro dell’Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal, le agenzie di investigazione non hanno trovato alcun legame con il presunto Stato islamico. Secondo il governo il Califfato in Bangladesh non esiste e che chiunque abbia tentato di reclutare membri per il gruppo nel Paese è stato arrestato.

I DUBBI
Ma i racconti dei testimoni oculari lascerebbero comunque pensare che Tavella sia stato ucciso nel corso di un attacco premeditato. Per esempio, un riparatore di risciò nella via di Dacca dove Tavella ha perso la vita, ha spiegato di non essere riuscito a vedere in volto gli assassini perché quel giorno i lampioni stradali non erano accesi come al solito. Un dettaglio inquietante, che lascia pensare ad un agguato studiato nei dettagli. L’uomo ha raccontato: “Ho visto due giovani, magri, salire su una motocicletta, appena dopo aver sentito quattro colpi di pistola.” “Un altro uomo, di mezza età – ha proseguito – Li stava aspettando poco distante, con una motocicletta. Il giovane in mezzo portava un fucile.” Un racconto confermato, almeno in parte, da un’altra testimone, una mendicante disabile che al momento della sparatoria sedeva nella strada su una cassetta di legno. “Ho visto due figure vestite di nero allontanarsi su una motocicletta appena dopo aver sentito gli spari”, ha raccontato. Insomma, i testimoni lasciano pensare che si tratti di un attentato premeditato.

NEL MIRINO
Un’ipotesi plausibile, anche perché gli inquirenti hanno escluso la pista della rapina. Per di più, il Paese a maggioranza musulmana è da anni nel mirino dei fondamentalisti islamici. Gli stessi cooperanti erano stati colpiti in passato. Fra il 22 novembre 2004 e il 15 gennaio 2005 nel Bangladesh occidentale vennero compiuti attentati durante numerose sagre di villaggio e spettacoli musicali, teatrali o di danza, provocando diversi morti e feriti. Brac e Grameen Bank, due delle più prestigiose Ong del Paese, stimate soprattutto per il loro contributo allo sviluppo rurale e attente ai programmi femminili, furono oggetto di attentati con esplosivi.