L’ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato arrestato e trasferito nel carcere di Uiwang, a sud della capitale Seoul, nell’ambito del procedimento giudiziario che lo vede imputato per insurrezione e abuso di potere. I fatti risalgono al 3 dicembre scorso, quando Yoon avrebbe tentato di imporre la legge marziale, in quello che è stato definito da più osservatori come un tentato golpe. A seguito di quell’azione, Yoon è stato destituito dalla presidenza.
L’arresto odierno rappresenta la seconda volta in cui l’ex capo di Stato finisce in manette: la prima risale allo scorso gennaio, ma il tribunale aveva accolto a marzo la sua richiesta di revoca della custodia cautelare. Stavolta, però, le autorità giudiziarie hanno ritenuto necessario ristabilire la misura, ritenendo Yoon un rischio per la sicurezza o per il corretto svolgimento del processo.
L’arresto impedisce a Yoon di essere presente alla decima udienza del processo, prevista oggi presso la Corte distrettuale centrale di Seoul. Il procedimento esamina il presunto tentativo dell’ex presidente di assumere il controllo del Paese con mezzi incostituzionali, attraverso l’uso delle forze armate e l’imposizione della legge marziale.
Corea del Sud, arrestato l’ex presidente Yoon Suk-yeol: è accusato di insurrezione per il tentato golpe del 3 dicembre
Se riconosciuto colpevole del reato di insurrezione, Yoon Suk-yeol rischia l’ergastolo o, nei casi più gravi, la pena di morte, sebbene quest’ultima non venga più eseguita in Corea del Sud dal 1998, anno in cui l’allora presidente Kim Dae-jung impose una moratoria di fatto sulla pena capitale.
La vicenda ha avuto un impatto fortissimo sulla politica e sull’opinione pubblica sudcoreana, generando un acceso dibattito sul ruolo delle istituzioni e sulla fragilità della democrazia nel Paese. Yoon, ex procuratore generale, era stato eletto presidente nel 2022 su una piattaforma conservatrice e di “tolleranza zero” verso la criminalità e la corruzione. Ora è lui a dover rispondere di uno dei capi d’imputazione più gravi previsti dal codice penale sudcoreano.