Corruzione, appalti pilotati e truffa nel Cuneese: arrestati i sindaci di Montaldo Roero e di Vezza d’Alba. Sequestrati beni per oltre un milione di euro

Due sindaci sono ai domiciliari per aver promosso un sistema di appalti pilotati nel Cuneese, eseguendo una truffa ai danni dello Stato.

Corruzione, appalti pilotati e truffa nel Cuneese: arrestati i sindaci di Montaldo Roero e di Vezza d’Alba. Sequestrati beni per oltre un milione di euro

Le Fiamme Gialle hanno effettuato arresti e perquisizioni nell’ambito di un’indagine per corruzione, appalti pilotati e truffa nel Cuneese. In questo contesto, i sindaci di Montaldo Roero e di Vezza d’Alba sono stati arrestati mentre oltre un milione di euro è stato posto sotto sequestro.

Corruzione, appalti pilotati e truffa nel Cuneese: arrestati i sindaci di Montaldo Roero e di Vezza d’Alba

I sindaci di Montaldo Roero e di Vezza d’Alba, Fulvio Coraglia e Carla Bonino, sono ai domiciliari. Nei confronti di altre quattordici persone sono state eseguite altrettante misure cautelari. Gli arresti sono scattati nell’ambito di un’indagine condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Cuneo, coordinata dalla procura di Asti. I soggetti indagati sono accusati a vario titolo di truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbativa d’asta.

La Guardia di Finanza ha eseguito le misure cautelari disposte dal gip del tribunale di Asti nella mattinata di mercoledì 14 dicembre e ha effettuato perquisizioni presso gli uffici comunali di Vezza d’Alba e Montaldo e presso la sede legale dell’Unione dei Comuni del Roero, Tartufo e Arneis.

Oltre ai due sindaci ai domiciliari, sono stati fermati anche funzionari comunali, imprenditori e professionisti. Gli indagati hanno subito anche il sequestro di beni e valori per oltre un milione e mezzo di euro.

Sequestrati beni per oltre un milione di euro: il sistema

Le indagini hanno dimostrato l’esistenza di un articolato sistema fraudolente di gestione dell’amministrazione pubblica. Sono stati scoperti, infatti, appalti pilotati e assegnati sempre agli stessi imprenditori e professionisti. In questo modo i sindaci avevano modo di consolidare il consenso elettorale e spianavano la strada ai professionisti che ottenevano incarichi di direzione dei lavori, di assistenza alle stazioni appaltanti e di progettazione.

Secondo quanto riferito dalla GdF, nel corso degli anni, il meccanismo fraudolento ha avuto effetti disastrosi per le casse degli Enti locali. Il sistematico conferimento di incarichi ai professionisti è stato più volte effettuato senza copertura finanziaria, creando buchi di bilancio e falsificando visti di regolarità contabile.

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