Corruzione, chiusa l’inchiesta su Solinas & C.

Nel giorno in cui Alessandra Todde è stata proclamata ufficialmente presidente della Sardegna la Procura di Cagliari ha chiuso l’inchiesta che coinvolge l'ex governatore Solinas.

Corruzione, chiusa l’inchiesta su Solinas & C.

Nel giorno in cui Alessandra Todde è stata proclamata ufficialmente la prima presidente della Sardegna dalla Corte d’appello di Cagliari (grazie ai 3.061 voti di distacco su Paolo Truzzu), la procura di Cagliari ha chiuso l’inchiesta, aperta nel 2023, sulla compravendita di una proprietà dell’ex governatore Christian Solinas e sulla nomina di Roberto Raimondi a Dg dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo.

Nel giorno in cui Alessandra Todde è stata proclamata ufficialmente presidente della Sardegna la Procura di Cagliari ha chiuso l’inchiesta che coinvolge l’ex governatore Solinas

In tutto sono 7 gli indagati con le ipotesi di reato di concorso in corruzione, falso e turbativa d’asta, ai quali se ne sono aggiunti altri due: Aldo Cadau, commissionario della Zes Sardegna, e la moglie di Roberto Raimondi, Melissa Mencarelli. L’ipotesi di reato è di turbativa d’asta. Secondo la procura, Cadau, accordandosi con i Raimondi, avrebbe aiutato e favorito la donna ad ottenere un incarico professionale di alto livello all’interno della stessa Zes. Nel gennaio scorso, la Gdf aveva eseguito un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350mila euro nei confronti di Solinas e delle altre persone coinvolte nelle indagini.

Ora per gli indagati si profila la richiesta di rinvio a giudizio. Nel primo filone dell’inchiesta con Solinas sono indagati l’imprenditore Roberto Zedda e l’ex consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd’Az). L’indagine riguarda la compravendita da parte di Zedda di una proprietà di Solinas a Capoterra e poi il successivo acquisto di una villa da parte di Solinas.

Per gli inquirenti, Zedda avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware alla Regione. L’immobile in questione avrebbe avuto un valore di 72mila euro, ma il prezzo finale promesso sarebbe stato di 550mila, dei quali versati 375mila. Per gli inquirenti, la differenza di 303mila euro sarebbe una tangente.

Il secondo filone è invece incentrato su presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi legata, per la procura, alla promessa di una laurea ad honorem di un’università albanese per Solinas, che avrebbe incassato anche alcune docenze. Sono sotto accusa anche l’allora consulente di Solinas, Christian Stevelli, il rettore dell’università di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Alfonso Lovito.