Cos’è il Burkini e perché sta facendo discutere in Francia?

Cos'è il Burkini e perché sta facendo discutere in Francia nelle ultime ore. La decisione di un consiglio comunale ha suscitato polemiche.

Cos’è il Burkini e perché sta facendo discutere in Francia?

Cos’è il Burkini e perché in Francia sta suscitando diverse polemiche. In un Comune francese è arrivata una decisione che ha diviso sia l’opinione pubblica sia la politica del Paese.

Cos’è il Burkini

Il burkini è un costume da bagno che copre interamente il corpo, lasciando liberi viso, mani e piedi. E’ stato introdotto per la prima volta in Australia nel gennaio del 2006 dopo la creazione e la registrazione del marchio da parte di una stilista di Sydney: Aheda Zanett.

Con questa creazione, la stilista ha voluto dare la possibilità alle islamiche di andare in spiaggia. Secondo il Corano, infatti, non è lecito per le donne mostrarsi in pubblico nude, per non attirare le attenzioni troppo spinte degli uomini. La possibilità di frequentare stabilimenti balneari sarebbe ammessa solo a corpo coperto, secondo le indicazioni dei leader religiosi islamici.

Perché sta facendo discutere in Francia?

In Francia, sta facendo molto discutere una decisione presa dal consiglio comunale di Grenoble, nel sud-est del Paese, che ha adottato a stretta maggioranza un’ordinanza che autorizza a indossare il burkini nelle piscine comunali.

Immediatamente, è scattata la polemica da parte di quelli che hanno visto questa decisione come una violazione alla laicità dello Stato. Infatti, nel 2016, dopo la scia di attentati che aveva colpito la Francia, alcune amministrazioni locali avevano emesso delle ordinanze per vietarne l’uso nei luoghi pubblici.

Vero che la legge francese, in effetti, vieta qualsiasi accessorio che copra il viso delle persone nei luoghi pubblici per ragioni di sicurezza, ma il burkini lascia scoperto il volto. Tuttavia, il costume musulmano era stato proibito per ragioni di igiene o perché renderebbe più difficili i soccorsi in caso di annegamento di chi lo indossa.

Così, l’ Alliance Citoyenne, associazione che si batte per i diritti delle donne musulmane, ha ritenuto che le motivazioni di vietare il burkini fossero basate su falsi assunti e ha fatto pressione sull’amministrazione comunale di Grenoble affinché fosse presa la decisione di autorizzare il costume  “Studi indipendenti hanno dimostrato che la lunghezza di un costume da bagno non determina la sua natura antigienica, e che le difficoltà potenzialmente incontrate dai soccorritori in caso di annegamento sono le stesse” a prescindere se la persona soccorsa indossi un normale costume o il burkini.

Sui social, è arrivata la risposta anche di Marine Le Pen: “Permettendo al Burkini la piscina comunale di Grenoble, il sindaco Eric Piolle vuole sottoporre la Repubblica a pressioni islamiche. Mostra il vero volto, anti repubblicano, dei NUPES. I parlamentari della RN difenderanno il divieto del Burkini nelle piscine pubbliche e nelle spiagge”.

 

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