Così la prima Manovra della Meloni fa felici furbetti ed evasori

Il Governo nella notte ha approvato una manovra a misura di ricchi. Flat Tax, contanti e cartelle premiano i disonesti.

Da un lato l’aumento del tetto al contante, il condono delle cartelle esattoriali e l’innalzamento della flat tax da 65mila euro agli 85mila per i soli lavoratori autonomi, dall’altro la sforbiciata al Reddito di cittadinanza e il cuneo fiscale che sembra una mancia se non una barzelletta. C’è tutto questo e anche molto di più nel calderone della Manovra (qui la nota di Palazzo Chigi) e delle  misure, tra quelle già approvate e quelle annunciate, che il governo Meloni sta varando o sta preparandosi a varare nei prossimi giorni.

Il Governo nella notte ha approvato una manovra a misura di ricchi. Flat Tax, contanti e cartelle premiano i disonesti

Si tratta di una pioggia di provvedimenti che denotano con precisione il modo in cui le destre guardano alla gestione dello Stato, del welfare e della fiscalità. Insomma una vera e propria rivoluzione, distante più che mai dalla visione del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che suona come un ceffone in pieno volto alle categorie più deboli mentre strizza l’occhio ai furbetti e alle classi più abbienti.

Che questo sembra essere lo scenario non lo dicono soltanto i giornali ma soprattutto gli esperti del settore. Tra questi spiccano senza ombra di dubbio i tecnici del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, che con la Relazione 2022 su economia non osservata ed evasione fiscale, scritta dal gruppo guidato da Alessandro Santoro, hanno detto in modo piuttosto chiaro che per combattere il sommerso bisogna guardare soprattutto agli autonomi. Questo perché, al contrario di quanto sostiene il Presidente del consiglio che nei comizi ha sempre ribadito la volontà di prendere di petto il problema dell’evasione fiscale, il problema non risiede nei mancati pagamenti delle grandi imprese.

E non può essere ridotto nemmeno alle grandi frodi sull’Iva che sono sicuramente un problema perché, questo il riassunto contenuto nel Report, il vero problema è legato alla propensione a evadere dei lavoratori autonomi e dei piccoli imprenditori che la flat tax incoraggerebbe. Proprio quelli che, ironia della sorte, saranno i beneficiari del ritocchino alla flat tax e che già hanno stappato lo champagne. Insomma l’Esecutivo rischia di mettere a segno un clamoroso autogol perché, sempre secondo la relazione degli esperti del Mef, nel 2020 gli autonomi e gli imprenditori hanno sottratto al Fisco quasi il 70% di quello che avrebbero dovuto versare.

Altra criticità nella lotta all’evasione, questa segnalata in uno studio della Banca d’Italia, è quella legata all’aumento al tetto del contante. Fino a ieri il limite era fissato a 2mila euro ma ora passerà a 5mila. Secondo gli economisti alzare la soglia comporta il rischio di alimentare l’economia sommersa, il mercato nero e, appunto, l’evasione fiscale.

Nello studio fatto in via Nazionale si legge, ad esempio, che “un aumento della quota di transazioni in contanti determina, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa: un punto percentuale di utilizzo del contante comporta un aumento dell’incidenza della shadow economy fra lo 0,8 e l’1,8%”.

Quale sarebbe la soluzione? Ebbene secondo Bankitalia “le restrizioni all’uso del cash sono uno strumento efficace nel contrasto all’evasione”. Insomma l’esatto opposto di quanto sostiene la destra. Che poi il discorso fila anche intuitivamente visto che non è da tutti girare già con 2mila euro, figuriamoci quanti potranno farlo con 5mila.

Qualcuno potrebbe chiedersi anche come sia possibile che questo provvedimento è tra i primi del Governo e, di conseguenza, come mai tanta fretta. Ebbene la risposta è che se non si fosse intervenuti subito, dal prossimo anno il tetto al limite del contante sarebbe sceso da 2mila a mille euro. Furbetti che hanno da festeggiare anche per il condono delle cartelle esattoriali da mille euro che sono state notificate entro il 2015.

Tutto questo mentre per i più deboli si preannunciano tempi più che duri. Questo perché molte famiglie dovranno fare i conti con la sforbiciata al Reddito di cittadinanza che ha tenuto a bada il fenomeno della povertà e che ora rischia di esplodere e che, almeno stando a quanto si è fin qui detto, verranno ripagati con il tanto decantato taglio del cuneo fiscale.

Peccato che questo sia nulla più che una modesta mancia del tutto inadeguata a combattere la povertà e che finirà per scontentare gli elettori che, per mesi, hanno sentito parlare di mirabolanti misure capaci di aumentare considerevolmente le loro buste paga. Insomma alla fine della fiera, tutte queste mosse delle destre a molti resteranno davvero indigeste.

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