Crescono gli emolumenti per ministri, sottosegretari e collaboratori. Il personale di Palazzo Chigi quest’anno costerà 114,6 milioni. Oltre 5 milioni andranno alle manutenzioni di immobili, piante e giardini

C’è un dato incontrovertibile che emerge dal bilancio di previsione 2020 di Palazzo Chigi: al di là dei meriti per l’aumento significativo di voci di spesa importanti per il Paese come quella del dipartimento della Protezione civile, ad aumentare sono anche i fondi destinati agli emolumenti di ministri, sottosegretari e collaboratori. Le “retribuzioni corrisposte per legge al presidente del Consiglio dei ministri, agli eventuali vice presidenti, ai ministri senza portafoglio e ai sottosegretari di Stato al netto dell’Irap” passa da 427mila euro a 920mila. Più che duplicata, in poche parole. Non solo. Ad aumentare è anche un’altra voce di spesa: “Trattamento economico fondamentale del personale non proveniente da pubbliche amministrazioni, degli uffici di diretta collaborazione dei ministri senza portafoglio e dei sottosegretari di Stato”: si passa, in questo caso, da 2,7 milioni a 3,2, con un aumento di circa 440mila euro.

LE ALTRE VOCI. Finita qui? Ovviamente no. Ad aumentare, infatti, è anche il “trattamento economico accessorio” dei collaboratori: si va dai 3,9 del 2019 agli attuali 4,3 milioni di euro. E le retribuzioni del personale di ruolo? Altro aumento: i 378mila euro in più previsti dal bilancio di previsione 2020 portano la spesa a 114,6 milioni di euro. Ovviamente sono tanti i capitoli di spesa che aumentano e che hanno un non poco interessante. Quest’anno, ad esempio, si prevede di spendere 110 milioni di euro (12 in più rispetto all’anno scorso) per liti, arbitraggi e risarcimenti. Anche le spese per i commissari di governo subiscono un exploit non indifferente: da poco più di 7mila euro a 147mila euro.

TENDE, TAPPETI E PIANTE. È altrettanto vero, però, che altre voci di spesa hanno subito pesanti tagli. Rimanendo sul fronte dei commissari, ad esempio, la voce specifica per quello che si occupava della Torino-Lione è stata azzerata, mentre nel 2019 era pari a 103mila euro. Non mancano, poi, le curiosità. Durante quest’anno Palazzo Chigi prevede di spendere 5,2 milioni per la manutenzione di immobili, piante e giardini. Come se non bastasse si aggiungono 125mila euro per il “servizio di piante interno”. E ancora: i canoni per il noleggio di autovetture di servizio di tutela e per assicurare le finalità istituzionali saranno pari a 65mila euro; mentre per le spese postali la presidenza del Consiglio conta di spendere 109mila euro. Non poteva mancare, ancora il fitto di locali: anche quest’anno la spesa prevista è pari a 4,1 milioni di euro. E poi le bollette: per pagare le spese relative alle utenze di acqua, energia elettrica, gas e abbonamenti televisivi se ne andranno quest’anno 3,8 milioni di euro. E poi le canoniche spese di “pulizia igienizzazione, derattizzazione e disinfestazione degli immobili” con tanto di “lavaggio tende e tappeti e smaltimento dei rifiuti speciali”: altri 3,9 milioni di euro.

Ci sono, poi, gli interventi iscritti a bilancio e che pesano direttamente sul segretariato generale della presidenza del Consiglio. Con l’avvicinarsi del G20 di Dubai è questa la voce più corposa prevista dal bilancio di previsione: si prevede di spendere oltre 8 milioni per la “delegazione della presidenza italiana del G20”. Importante anche l’attenzione della presidenza sulla disabilità. Tra le altre cose si prevede di spendere 1,5 milioni di euro per il rilascio della carta europea della disabilità. E sarebbe anche ora considerando che la norma era stata inserita già nella scorsa manovra senza, però, che sia stato mai approvato il relativo decreto attuativo.