Yemen, nuovi scontri ad Al-Jawf: l’esercito respinge gli Houthi con droni da combattimento

L’esercito yemenita respinge un’offensiva Houthi ad Al-Jawf utilizzando per la prima volta droni da combattimento

Yemen, nuovi scontri ad Al-Jawf: l’esercito respinge gli Houthi con droni da combattimento

Nel deserto orientale della provincia yemenita di Al-Jawf, la linea del fronte è tornata a incendiarsi. Nei giorni scorsi le forze della Sesta Regione Militare dell’esercito governativo hanno respinto una nuova offensiva delle milizie Houthi nel settore di Jawas, un’area strategica che negli ultimi mesi ha visto crescere tensioni e movimenti sospetti lungo le piste che attraversano il confine tribale e commerciale della regione.

Secondo fonti militari, lo scontro è stato particolarmente intenso. Le unità governative avrebbero spezzato l’attacco dopo ore di combattimenti, costringendo gli assalitori alla ritirata e infliggendo pesanti perdite in uomini e mezzi. A rendere diverso questo episodio da molti altri avvenuti in quasi dieci anni di guerra è l’uso, per la prima volta da parte dell’esercito yemenita, di droni da combattimento. I velivoli avrebbero seguito da vicino il movimento delle colonne Houthi in ritirata, colpendo diversi pickup e aggravando il bilancio delle perdite.

Yemen, nuovi scontri ad Al-Jawf: l’esercito respinge gli Houthi con droni da combattimento

La fuga disordinata delle milizie ha provocato anche un incidente paradossale: uno dei loro veicoli è esploso dopo aver urtato una mina precedentemente piazzata dagli stessi insorti lungo la pista. È il secondo attacco contro il settore di Jawas nell’arco di quattro giorni, segno di una pressione crescente su un’area che il governo considera fondamentale per la sicurezza dei collegamenti nel deserto.

Negli ultimi mesi, infatti, l’esercito ha intensificato le operazioni a est di Al-Jawf nell’ambito di un nuovo piano di dispiegamento volto a controllare le vie del contrabbando di armi e droga. La presenza più strutturata delle forze governative ha permesso di imporre posti di controllo più rigidi e di interrompere rotte che, secondo gli analisti locali, rappresentavano una delle principali fonti logistiche e finanziarie per le milizie Houthi. Una stretta che, almeno per ora, sembra aver limitato la loro capacità di sferrare attacchi improvvisi contro installazioni militari e centri abitati.

Il nuovo equilibrio resta comunque fragile. L’evoluzione del conflitto in questa zona remota dipenderà dalla capacità delle forze governative di mantenere la pressione sulle reti di rifornimento e, allo stesso tempo, dalla risposta delle milizie, sempre pronte a sperimentare nuove tattiche per recuperare terreno.