Da rottamatore del Pd a asfaltatore del Pdl. Matteo Renzi non piace più ai berluscones

Molto apprezzato nei panni di ‘rottamatore’ del Pd, il nuovo Matteo Renzi, auto proclamatosi ‘asfaltatore’ del Pdl in caso si andasse a elezioni anticipate, non piace ai berluscones. Per i fedelissimi del Cavaliere la mossa del sindaco di Firenze è chiara: “Avevamo ragione – spiega sicuro Renato Schifani – Al di là delle dichiarazioni di facciata del suo segretario Epifani, le parole di Renzi confermano che il Pd vuole il voto più di ogni altra cosa”. In quest’ottica, sottolinea l’ex presidente del Senato, troverebbero facile spiegazioni “i ritmi fuori da ogni prassi consolidata” impressi alla Giunta e la presa di posizione del Pd sulle modifiche alle regole del voto segreto. Un “accanimento politico” che ha come “unico obiettivo” quello di “andare alle urne il prima possibile”. Dello stesso avviso Daniela Santanchè: “Renzi allo scoperto, vuole asfaltarci… Diamo la parola agli Italiani!”., sentenzia su Twitter. “Renzi ha gettato la maschera – le fa eco il vicepresidente dei senatori Pdl Giuseppe Esposito – Se qualcuno aveva dubbi, oggi è tutto chiaro”. Il sindaco di Firenze “vuole votare subito per non perdere il treno che lo dovrebbe portare a Palazzo Chigi, sua vera e ambita meta, facendo fuori Letta e compagni che vorrebbero impedirglielo”. Del fatto che il primo reale obiettivo del sindaco di Firenze sia in realtà l’attuale inquilino di palazzo Chigi è convinto anche Renato Brunetta. “Vuole fare l’asfaltista, questo è sicuro – spiega – finirà per asfaltare se stesso e i suoi sogni di gloria, ma intanto vuole far cadere Enrico Letta, e presto. Altro che amicizia tra i due. Il linguaggio di Renzi apparentemente trasparente, è in realtà una giungla d’asfalto di messaggi interni al gruppo di capatàz del Partito democratico”. Il presidente dei deputati del Pdl traccia una vera e propria “road map dell’Asfaltatore”: decadenza da senatore di Berlusconi “con questa motivazione da sbruffone: ‘Salvare Berlusconi? Non esiste’. Nessun perché, si fa, e via. Rottura conseguente delle larghe intese, grazie a una nuova maggioranza maturata nella Giunta per le elezioni. Caduta di Letta, con l’accusa al centrodestra di aver determinato la crisi di governo. Nuova maggioranza per votare la legge elettorale, e andare alle elezioni a febbraio con lui candidato premier”. Renzi, secondo Brunetta, riserverebbe anche un “messaggio nascosto sotto l’asfalto ai Bersani e ai D’Alema”: il partito “sarà vostro. Vi porto alle elezioni, non occupo il partito. Tutto qui Renzi”, attacca. Il piano dell’ex rottamatore, nasconderebbe insomma per Brunetta ,”un disegno di potere irresponsabile, che coinvolge il corteo silente e grigio degli ex rottamati. A lui Palazzo Chigi mentre loro si prendono il partito. Il finale? – assicura però – Finirà asfaltato Renzi con i suoi plumbei sostenitori”. E se il Pd tace sulla ultima uscita del sindaco di Firenze, a preoccuparsi è il leader Udc Pier Ferdinando Casini: “Ma a Renzi non viene il dubbio che se si votasse asfalterebbe l’Italia oltre che il Pdl?”, cinguetta. Più tranquillo, invece, Maurizio Gasparri: “Renzi farebbe bene a essere più calmo – avverte – Ricordo che c’era già uno che doveva smacchiare il giaguaro…”.