“Dagli Usa un report sospetto. Così si influenzano le elezioni”

Per il docente dell’università di Lüneburg, Marco De Angelis, il dossier degli 007 Usa sulla Russia è "un'ingerenza su di noi".

“Dagli Usa un report sospetto. Così si influenzano le elezioni”

Ha creato enormi scompiglio in Italia la notizia del report proveniente dagli Usa in cui ci sarebbero prove del finanziamento da parte della Russia per oltre 300 milioni di dolari dal 2014 in poi, diretti ai partiti di 20 Paesi europei, col fine di esercitare il suo “soft power”. Una notizia che, in realtà, non stupisce il professor Marco De Angelis: “È un chiarissimo comportamento mafioso, basato sulla minaccia”, spiega ancora il docente di filosofia a Lüneburg, in Germania.

Addirittura. Che idea si è fatto del report Usa?
Mi sembra un intervento con un duplice scopo: da una parte è un ennesimo colpo alla Russia, accusata di voler interferire nelle politiche interne dei paesi europei, dall’altra un chiaro segnale lanciato ai partiti della destra italiana, i quali in passato, almeno FI e la Lega, hanno avuto ottimi rapporti con Putin, di prenderne le distanze questa volta, altrimenti verranno puniti da Washington. Ecco perché parlo di un chiarissimo comportamento mafioso, basato sulla minaccia, mirante quindi a eliminare alla radice qualsiasi anche minima aspirazione della destra italiana a una politica indipendente dagli USA.

Una sorta di “minaccia”?
In sostanza gli è stato intimato di pagare il pizzo, altrimenti la prossima volta saranno guai molto pesanti. È ovvio che la superpotenza che chiaramente mostra di voler intervenire nella nostra politica nazionale sono gli Stati Uniti d’America, non certo la Russia, che al momento è con tutt’altre faccende affaccendata, per così dire.

Da questo punto di vista non è una strana coincidenza che il report arrivi proprio a pochi giorni dalle prossime votazioni?
Non è per nulla una coincidenza, è proprio lo scopo del report d’influenzare la nostra politica, ma sarebbe strano il contrario.

In che senso?
Noi siamo una colonia, quindi dobbiamo comportarci eseguendo un copione scritto oltreoceano. Il report non fa altro che ricordare ciò alla destra italiana. Del resto Kissinger nel 1974 minacciò Moro che avrebbe fatto una brutta fine se avesse continuato ad appoggiare il PCI. Moro, che era grande statista, continuò imperterrito nella propria politica, e, come sappiamo, non fece una bella fine. La storia si ripete, non è nulla di nuovo, sono avvertimenti. Oggi c’è meno tensione rispetto agli anni ’70, ma il pizzo si deve pagare lo stesso.

Crede, al di là della veridicità o meno del documento, che possa essere un modo di Usa o Russia di influenzare le elezioni italiane?
L’esistenza del report non è stata smentita, quindi si può ritenere esistente. È un modo USA d’influenzare la politica italiana, del resto la nota trasmissione Report aveva qualche tempo fa mostrato e documentato come il partito Fratelli d’Italia fosse invece finanziato dai cattolici conservatori USA, quindi direi che è proprio il contrario. Di certo qualcuno in Italia dovrà prendere il posto di Gelli e della P2, ossia dovrà diventare il braccio destro della politica statunitense in Italia. È chiaro che da parte statunitense si lavori a questo.

Il documento ha creato un caso anche in Italia. Caccia alle streghe o teme ci possa essere dell’altro?
Ripeto, non è nulla di nuovo, è precisamente la solita ingerenza della superpotenza statunitense nella politica dello Stato satellite, altrimenti detto ‘colonia’, Italia. Almeno questo è quel che sembra di primo acchito, poi vedremo nei prossimi giorni se arriveranno notizie diverse.

Intanto le varie forze politiche hanno chiesto trasparenza…
Il Partito democratico, non riuscendo a proporre un programma veramente interessante e alternativo, spera di salvarsi in zona Cesarini grazie a questo intervento a gamba tesa a pochi giorni dal voto. Chiede perciò trasparenza, sperando che ne esca un aiutino. Tutto molto triste.

Pensa che tutto questo possa incidere sulle prossime elezioni?
Dipende dal quel che accadrà nei prossimi giorni. Certo, potrebbe far perdere dei voti a parti del centrodestra, perché la propaganda di regime è riuscita a far sentire a una parte della popolazione Putin come un mostro, per cui prendere dei finanziamenti da lui potrebbe essere considerata da questi elettori una cosa disdicevole e portarli quindi a votare altri partiti. Bisogna anche fare attenzione però al fatto che in passato soprattutto Berlusconi e Salvini hanno mostrato in vario modo simpatia per Putin, mentre la Meloni se n’è sempre tenuta distante.

In che senso?
Mi spiego meglio. Quanto accaduto potrebbe anche essere visto e recepito come un aiutino proprio a lei all’interno del centrodestra, un segnale chiaro su chi sia il leader di tale coalizione gradito oltreoceano, screditando gli altri due leader. Anche questa sembra una possibile interpretazione, che poi andrebbe a braccetto con quanto riferito tempo fa, come dicevo prima, proprio da Report.

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