Dal caso Cucchi ad Open Arms. Salvini colleziona altre figuracce. Matteo “prende atto” della sentenza. Ma invece delle scuse parte il solito sermone sulla droga

Matteo Salvini "prende atto" della sentenza sui depistaggi del caso Cucchi. Ma invece delle scuse parte il solito sermone sulla droga.

Due storie del passato che tornano di attualità. Si materializzano come un incubo e mettono Matteo Salvini sempre più in affanno. Con la sua leadership che si appanna ora dopo ora. I ricordi dei bei tempi del Papeete, con il sogno dei “pieni poteri”, sono ormai sbiaditi. Così, negli ultimi giorni, ha rimediato altre due figuracce, aggravando degli errori commessi negli anni scorsi. Il primo, più recente, conduce alla morte di Stefano Cucchi, e al commento su quella tragica vicenda, il secondo al processo Open Arms, che lui ha provato a spettacolarizzare con tanto di foto Facebook che lo ritraeva nell’aula bunker dell’Ucciardone.

Salvini “prende atto” della sentenza sui depistaggi del caso Cucchi. Ma invece delle scuse parte il solito sermone sulla droga

Ma si tratta di diversivi che rischiano di trasformarsi in un boomerang, un’operazione vittimismo che non convince più, come sembra aver compreso il diretto interessato, sempre più nervoso. I sondaggi inchiodano il Carroccio al terzo posto, distante oltre cinque punti da Fratelli d’Italia. Così parlando con la stampa, il leader della Lega ha attaccato una giornalista, rea di avergli chiesto la sua opinione sul legale della famiglia Cucchi che ha dedicato la sentenza all’ex ministro dell’Interno e ad altri supergarantisti. Con una serie di “prendo atto”, Salvini ha cercato di eludere la questione, attaccando la cronista perché “fa sempre comizi”.

E alla fine ha ripetuto il vecchio slogan di essere “contro la droga” e che “la droga uccide”, lanciandosi addirittura nella disamina sociologica sui giovani che si “strafanno di droga e farmaci dopo il lockdown”. Nient’altro sulla morte del giovane romano causata da chi dovrebbe garantire il rispetto della legge. “Salvini rispetti le sentenze e il giornalismo. La morte di Cucchi non è stata provocata dalla droga ma dalle botte e da una condotta dei carabinieri che la stessa Arma ha definito lontana dai propri valori e principi”, dice a La Notizia Chiara Gribaudo, deputata del Partito democratico.

“Esprimo la mia solidarietà – prosegue la parlamentare del Pd – alla famiglia Cucchi e a tutti coloro che hanno condotto questa battaglia di verità fino in fondo in difesa dello Stato di diritto”. “Capisco – conclude Gribaudo – poi che Salvini sia in difficoltà e non gli resti che ripetere slogan vuoti, ultimamente il suo miglior successo è stato il secondo posto di Le Pen in Francia”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata del Movimento 5 Stelle, Azzurra Cancelleri: “Salvini dovrebbe semplicemente chiedere scusa per quanto affermò sulla morte di Stefano Cucchi”. “Nessuno – conclude l’esponente del M5S – gli chiede abiure o chissà quali stranezze sarebbe sufficiente un gesto semplice come dire ‘mi sono sbagliato’. Invece niente: nel suo vocabolario non esiste questa espressione”.

La brutta scena di Salvini, avvenuta davanti alla Corte di Cassazione dove ha depositato una proposta di legge di iniziativa popolare sulla maternità surrogata, ha fatto seguito all’ingarbugliamento del processo Open Arms nel quale è imputato per sequestro di persona.

“Vivevano situazioni molto al limite, erano tutti molto provati”, ha raccontato, durante la prima udienza, Vincenzo Asaro, dirigente dell’Asp di Agrigento, che in quei giorni infuocati di agosto era salito a bordo dell’imbarcazione per verificare le condizioni dei migranti. “Come si può dire che potessero stare ancora a bordo?”, ha aggiunto. Ovviamente a distanza di giorni Salvini non si è nemmeno degnato di commentare quella storia e ha tirato dritto. Ripetendo i soliti vecchi slogan.