L’intesa, quella reale e firmata dalle due parti, sui dazi, è vicina. Con tariffe al 15% per tutti i prodotti, con l’eccezione di acciaio e alluminio. In attesa dell’esito delle ultime trattative, la Commissione ha intanto adottato le procedure legali necessarie per sospendere le contro-tariffe per sei mesi. Ora gli Stati membri hanno due mesi per approvare il congelamento dei contro-dazi a maggioranza qualificata, come annunciato dal portavoce della Commissione Olof Gill.
Intanto la stessa Commissione comunica di essere in uno stato “avanzato” nella redazione del testo congiunto non vincolante dell’accordo con gli Usa. Non è però stato reso noto quando verrà pubblica la dichiarazione. Bruxelles sarebbe in attesa di un riscontro dagli Usa sugli ultimi dettagli del testo. Trump, intanto, è tornato a minacciare l’Ue: “Ci ha assicurato 600 miliardi di dollari per farci quello che vogliamo”, afferma in un’intervista a Cnbc. E se questi investimenti non arriveranno, annuncia, “alzerò i dazi al 35%: l’unica ragione per cui li ho abbassati al 15% è stata questa”.
Dazi tra Ue e Usa, tra certezze e incognite
Il documento dovrebbe contenere anche le prime indicazioni sulle possibili esenzioni che, però, verranno negoziate ancora in vista della finalizzazione dell’intesa. Come spiega un alto funzionario Ue, non tutti i prodotti di interesse di Bruxelles saranno subito nelle liste per le esenzioni. Il riferimento è ad alcolici, vino, birra, dispositivi medici e prodotti chimici. L’obiettivo è di ottenere, su questi prodotti, dazi zero o comunque la tariffa “della nazione più favorita”, ovvero il 4,8%. Ma un accordo sul tema potrebbe non arrivare prima di qualche mese.
“Molto presto”, invece, dovrebbero scendere dall’attuale 27,5% al 15% i dazi sulle auto Ue. Per il momento, però, le tariffe sono rimaste più alte perché l’ordine esecutivo firmato da Trump il primo agosto non riguardava alcuni settori come auto, farmaci e acciaio. Secondo quanto emerso in queste ore, l’accordo finale dovrebbe prevedere un tetto ai dazi del 15% per tutti i prodotti, con l’unica eccezione di acciaio e alluminio. Le tariffe al 15% dovrebbero valere anche per farmaci e chip, su cui finora non si avevano notizie precise.