Stop ai dazi di Trump, il Tribunale federale blocca i sovrapprezzi alle importazioni: “Sono illegali”. Ira del tycoon che annuncia il ricorso

Dazi, il Tribunale federale stoppa Trump e blocca i sovrapprezzi alle importazioni: "Sono illegali". Ira del tycoon che annuncia il ricorso

Stop ai dazi di Trump, il Tribunale federale blocca i sovrapprezzi alle importazioni: “Sono illegali”. Ira del tycoon che annuncia il ricorso

Un tribunale federale statunitense ha fermato l’ultima offensiva commerciale di Donald Trump. La Corte del Commercio Internazionale (ITC) ha infatti bloccato i cosiddetti dazi “reciproci”, imposti dall’amministrazione a partire dallo scorso 2 aprile su tutti i prodotti in entrata negli Stati Uniti. Secondo i giudici, le misure varate con ordini esecutivi dal presidente repubblicano vanno oltre i poteri che la legge assegna alla Casa Bianca.

Nella decisione, che l’agenzia AFP ha potuto visionare, i magistrati riconoscono il diritto degli Stati Uniti di aumentare i dazi sulle importazioni, ma precisano che tale prerogativa è competenza esclusiva del Congresso. La Corte sottolinea che l’uso dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), la legge del 1977 citata da Trump per giustificare i nuovi sovrapprezzi doganali, non può essere interpretato come un lasciapassare per applicare dazi illimitati.

“Il presidente non può imporre un sovrapprezzo illimitato su prodotti provenienti da praticamente qualsiasi Paese”, si legge nella sentenza.

Il tribunale ha considerato incostituzionale l’interpretazione dell’IEEPA data dalla Casa Bianca, sostenendo che una simile applicazione “costituirebbe una cessione del potere legislativo a un altro ramo del governo”, violando il principio della separazione dei poteri sancito dalla Costituzione americana.

Stop ai dazi di Trump, il Tribunale federale blocca i sovrapprezzi alle importazioni: “Sono illegali”. Ira del tycoon che annuncia il ricorso

Tra le misure ora sospese rientrano anche i dazi rivolti specificamente a Canada, Messico e Cina, accusati da Trump di non aver fatto abbastanza contro il traffico di fentanyl. I provvedimenti colpivano tutte le importazioni, con un sovrapprezzo minimo del 10% e fino al 50% a seconda del Paese di provenienza.

Non si è fatta attendere la reazione dell’amministrazione. In una nota, il portavoce della Casa Bianca Kush Desai ha criticato duramente la sentenza, definendola il frutto del giudizio di “giudici non eletti” privi di autorità per gestire un’emergenza nazionale.

“Il presidente Trump ha giurato di mettere gli Stati Uniti al primo posto – ha dichiarato Desai – e l’amministrazione si impegna a utilizzare tutte le leve del potere esecutivo per rispondere a questa crisi e ripristinare la grandezza americana”.

Il governo ha già annunciato che presenterà ricorso contro la decisione. Si apre così una nuova battaglia legale attorno all’utilizzo dei poteri presidenziali in materia economica, a pochi mesi dalle elezioni, in un clima politico sempre più infuocato.