Decreto energia, solo 25 cent di sconto sulla benzina. Vale fino a fine aprile. Draghi non ha capito quanto stanno soffrendo famiglie e imprese

Il decreto energia approvato dal Governo vale 4,4 miliardi e conterrà i rincari dei carburanti solo per il mese di aprile.

Le bozze del decreto energia con le misure per fronteggiare l’impatto della crisi in Ucraina – a partire da quelle destinate al taglio dei prezzi dei carburanti – parlavano di un taglio di 8,5 centesimi per un mese destinato a salire a poco più di 10 centesimi considerando anche la conseguente riduzione del peso dell’Iva. Davvero una miseria, un’elemosina, che ha immediatamente scatenato l’ira di consumatori e partiti.

Decreto energia, per ora Draghi vedere “come si comporterà il mercato”

Alla fine il Governo, nel corso del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto (qui la nota), riesce a fare poco di più. Passa un taglio di 25 centesimi ma solo fino a fine aprile. Un periodo forse troppo limitato, viene fatto notare nel corso della conferenza stampa che segue il Cdm, che il premier Mario Draghi giustifica con la scusa di vedere “come si comporterà il mercato”.

Gli dà man forte il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Le fluttuazioni – dice – ora sono tali che impegnarsi troppo a lungo potrebbe diventare controproducente”. L’esecutivo riesce a rastrellare 4,4 miliardi. Anche attraverso la tassazione (con una percentuale del 10%) degli extraprofitti . “A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi (ieri, ndr) non sono finanziati dal bilancio pubblico – spiega Draghi – ma da aziende del comparto energetico. Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro a imprese e famiglie in difficoltà”.

Sui rincari, in generale, vigilerà mr Prezzi, che avrà più poteri e potrà infliggere multe fino a 5mila euro a chi non saprà motivare gli aumenti. La misura prevede inoltre che è istituita, presso il Mise, un’apposita unità di missione. Si dispone poi che i titolari dei contratti di approvvigionamento di volumi di gas per il mercato italiano sono tenuti a trasmettere ad Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) i contratti.

Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito. Alle imprese viene, poi, concessa la possibilità di rateizzare le bollette per i consumi di maggio e giugno, per un numero massimo di 24 rate mensili. Viene estesa la garanzia Sace per consentire all’Ilva di aumentare la produzione di acciaio e nelle prossime settimane, annuncia il premier, ci saranno “nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva”. Si concedono poi contributi alle aziende sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas anche nel secondo trimestre dell’anno in corso.

Più cassa integrazione per le imprese che nel 2022 si troveranno a fronteggiare “situazioni di particolare difficoltà economica”: il decreto stanzia 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a chi non può più ricorrere “ai trattamenti ordinari di integrazione salariale”. Circa un milione in più di famiglie rispetto ai 4 milioni attuali, vale a dire 5,2 milioni, avranno un aiuto per le bollette grazie all’estensione del bonus sociale.

Arriva poi il taglio dei pedaggi per l’autotrasporto per 20 milioni – come da accordo con le categorie che ha sventato il fermo di camion e tir – e 195 milioni per il sostegno di pesca e agricoltura. Via libera nelle aziende agricole all’uso come fertilizzante del digestato, il letame in uscita dall’impianto biogas.

Per il turismo arriva un credito d’imposta che coprirà il 50% della seconda rata Imu per alberghi, fiere, terme e parchi tematici. Accolte anche le norme proposte dal ministro Giancarlo Giorgetti che prevedono il controllo delle esportazioni verso paesi extracomunitari di materie prime strategiche delle filiere produttive. Sostegni vengono garantiti a Regioni, enti, associazioni e Terzo settore per l’accoglienza complessiva di 75mila profughi ucraini che scappano dalla guerra. Il governo rafforza i suoi poteri speciali, il cosiddetto golden power. Si interviene anche sul sistema 5g, lo si amplia al cloud e ad altre componenti.