Destre in caduta libera. M5S e Pd premiati dai sondaggi

Nei sondaggi l'effetto Todde spinge anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che guadagna lo 0,1% e arriva al 16,3%.

Destre in caduta libera. M5S e Pd premiati dai sondaggi

Quando mancano poche ore al voto in Abruzzo, il centrodestra sembra ancora pagare dazio dopo il disastro consumato in Sardegna. Stando all’ultima Supermedia di Agi/Youtrend, ricavata sulla base dei sondaggi delle ultime due settimane, la coalizione guidata da Giorgia Meloni appare in difficoltà al punto che tutti i partiti, nessuno escluso, sono in calo.

Quando mancano poche ore al voto in Abruzzo, il centrodestra sembra ancora pagare dazio dopo il disastro consumato in Sardegna

Particolarmente emblematico è il dato di Fratelli d’Italia che ha lasciato sul campo lo 0,5%, un calo a dir poco preoccupante, che porta i meloniani al 27,6% ossia il dato più basso dal 2022. Centrodestra dove si segnala anche l’arretramento, seppur più contenuto, della Lega di Matteo Salvini che perde lo 0,2% assestandosi all’8,1% e che ora viene tallonata da vicino da Forza Italia di Antonio Tajani che, malgrado la flessione dello 0,1%, arriva al 7,6% e vede possibile un sorpasso sul Carroccio che nessuno avrebbe mai neanche immaginato.

Nei sondaggi l’effetto Todde spinge anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che guadagna lo 0,1% e arriva al 16,3%

Ben diverso lo stato d’animo del Centrosinistra che evidentemente sta beneficiando della vittoria di Alessandra Todde in Sardegna. Il dato più significativo è quello del Partito democratico di Elly Schlein che guadagna lo 0,5%, toccando quota 20,1% e confermandosi secondo partito nazionale alle spalle di Fratelli d’Italia. Effetto Todde che spinge anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che guadagnando lo 0,1% arriva al 16,3%, risultando la terza forza in Italia. Sorride anche Alleanza Verdi e Sinistra che passa dal 4% al 4,1%. Stabile al 4% Azione di Carlo Calenda mentre tremano Italia Viva di Matteo Renzi, ferma al 3,2%, e +Europa di Emma Bonino, al 2,7%, che vedono allontanarsi la soglia minima – pari al 4 per cento, prevista dalle europee.