Di Maio: “Andiamo avanti per altri quattro anni e andiamo avanti per la nostra strada”. Ecco i prossimi passi dell’esecutivo dal salario minimo all’acqua pubblica

Il vicepremier Luigi Di Maio ha elencato i prossimi passi dell'esecutivo

“La stampa internazionale sempre molto amica dell’Italia, si fa per dire, anche oggi tifa contro il governo e scrive che cadrà dopo le Europee. Gli piacerebbe! Andiamo avanti per altri 4 anni e andiamo avanti per la nostra strada”. E’ quanto scrive dalla Tunisia sulla sua pagina Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. “Anche le elezioni in Sicilia – ha aggiunto il leader del M5S -, dove Zingaretti copiando Renzi si è alleato con Berlusconi firmando un altro Nazareno, hanno dimostrato che non c’è alternativa a questo governo!”

Di Maio ha poi elencato i prossimi passi che affronterà l’esecutivo gialloverde: “Aumento degli stipendi degli italiani con il salario minimo. Taglio di quelli dei parlamentari. Una legge sul conflitto di interessi per combattere mafie e corruzione. Togliere la sanità dalle mani dei partiti. Una legge sull’acqua pubblica”.

“L’Iva – ha aggiunto il vicepremier – non aumenta e non aumenterà. Non con il MoVimento 5 Stelle! Stiamo costruendo un mercato del lavoro che ridà stabilità ai lavoratori.  I numeri sull’occupazione – ha detto Di Maio commentando gli ultimi dati dell’Istat – ci raccontano cosa accade nel paese e come il Decreto Dignità sia stato la chiave di volta per far ripartire l’occupazione. Cresce in maniera costante e prolungata il numero degli occupati, 114.000 assunzioni in più rispetto a marzo 2018. Il tasso di occupazione sale di 0,2 punti rispetto a febbraio e arriva al 58,9%”.

“Oggi l’Istat certifica che il lavoro fatto con il Decreto Dignità – scrive ancora su Facebook il leader del M5S – rappresenta il punto di avvio di un nuovo mercato del lavoro. Abbiamo avuto ragione a puntare sulla stabilità del lavoro, questo ha fatto ripartire l’occupazione. Le aziende non possono perdere il bagaglio di conoscenze e esperienze dei propri lavoratori e stabilizzano chi merita. Era questo l’intento della legge che ho varato come primo provvedimento da ministro del Lavoro. Ce lo raccontano i 44.000 assunti a tempo indeterminato in più rispetto al mese di febbraio”.

“Quello del lavoro a tempo indeterminato – ha aggiunto – è un trend che cresce in modo costante da ottobre in poi. Eppure mi ricordo gli allarmi lanciati quando abbiamo varato il Decreto Dignità. Tutti a dire che sarebbe stata una catastrofe. E invece migliorano tutti gli indicatori. La disoccupazione giovanile, che resta ancora troppo alta, registra la migliore performance dal 2011 e scende al 30,2%, scende il tasso di disoccupazione generale al 10,2% con un meno 0,4 rispetto a febbraio.  Il lavoro è ancora molto, ma il trend è invertito e con l’avvio della riforma dei Centri per l’Impiego e il nuovo modello di politiche attive per il lavoro i dati miglioreranno ancora.  Lavoriamo per dare la possibilità a tutti di vivere dignitosamente.  Il 1° maggio – ha concluso Di Maio – lo dedico a tutte le persone che con i nostri provvedimenti stanno avendo la possibilità di guardare al futuro con fiducia”.