Le Lettere

Disoccupati e contenti

L’Istat parla di più 70mila occupati e una disoccupazione in calo al 7,2%. Come si spiega? Credevo che l’economia andasse male.
Arturo Pardi
via email

Gentile lettore, lei credeva bene e forse con l’aiuto della Divina Provvidenza l’economia andrà anche peggio. Anch’io mi ero stupito per quei dati così incongrui con il fatto che la produzione industriale è in calo del 2,5%. Com’è possibile che le industrie assumano mentre gli ordini calano? L’arcano sta nel fatto che sono conteggiate come occupate le persone che “nella settimana di riferimento hanno svolto almeno un’ora di lavoro” dice il Glossario dell’Inps. Un’ora alla settimana, capisce? Quindi anche il più precario dei precari, il più dannato dei dannati, a una lettura dei dati risulta felicemente inserito nel favoloso mondo del lavoro. È una grande magia e pare che maghi e illusionisti di tutto il mondo stiano affluendo in massa in Italia per imparare il trucco. E non basta. Nel conteggio dei disoccupati non vengono calcolate, come scrive sempre l’Inps, “le persone disponibili a lavorare ma che non cercano attivamente lavoro”. In altre parole i lavoratori, specie anziani e con bassa scolarità, che da anni cercano lavoro senza trovarlo e hanno cessato di spedire curriculum e frequentare agenzie interinali, escono dal conto dei disoccupati e scompaiono. Aggiunga che il governo ha stabilito che una parte dei senza lavoro che percepivano il Reddito di cittadinanza non è più “disoccupata” bensì “occupabile”, e il gioco è fatto. La Meloni è grande. Di questo passo vedrà che presto la disoccupazione sarà a zero. Ma la miseria sempre miseria sarà.
Inviate le vostre lettere a: La Notizia – 00195 Roma, via Costantino Morin 34 redazione@lanotiziagiornale.it
* * *
La precisazione dell’Ufficio relazioni media Inps
In relazione alla lettera pubblicata sulla Vostra testata il 17 maggio u.s. dal titolo Disoccupati e contenti il giornalista Paolo Di Mizio nella sua risposta si riferisce erroneamente al Glossario dell’Inps, in quanto le definizioni virgolettate, persone che “nella settimana di riferimento hanno svolto almeno un’ora di lavoro” e “le persone disponibili a lavorare ma che non cercano attivamente lavoro” sono entrambe riferibili al Glossario ISTAT. Per agilità di consultazione, si allega il Comunicato stampa dell’ISTAT (vedi punti 2 e 3 di pag. 1) a cui probabilmente si riferisce il lettore, Arturo Pardi. Nella pagina n. 8 del Glossario Istat è rintracciabile la prima definizione mentre la seconda la si può trovare nel più generale Glossario statistico dell’ISTAT al link https://www.istat.it/it/metodi-e-strumenti/glossario selezionando la voce Inattivi. Le suddette definizioni, poi, non potrebbero riferirsi a dati statistici di fonte INPS in quanto il nostro Istituto sul tema della disoccupazione dispone unicamente di dati relativi a quanti percepiscono una indennità a seguito di perdita involontaria di lavoro (NASPI, DisColl, Disoccupazione agricola) mentre, sul tema dell’occupazione, l’Istituto dispone unicamente dei dati relativi ai lavoratori per i quali risultano versamenti contributivi. Fiduciosi di aver sufficientemente chiarito il l’inesatta attribuzione all’INPS, restiamo comunque a disposizione per ogni eventuale/ulteriore richiesta di precisazioni.
Un cordiale saluto
Relazioni con i media Inps