Dl Sicurezza, diluvio di emendamenti alla Camera. Opposizioni, magistrati e avvocati bocciano il testo: matrice “autoritaria”

Approda alla Camera il contestatissimo Dl Sicurezza, accolto da un diluvio di emendamenti. Per Borrelli serve un'"alleanza democratica" per combatterlo

Dl Sicurezza, diluvio di emendamenti alla Camera. Opposizioni, magistrati e avvocati bocciano il testo: matrice “autoritaria”

Un diluvio di 1949 emendamenti si è abbattuto sul contestatissimo (e a rischio incostituzionalità) Dl Sicurezza, approdato ieri nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. A presentarli sia la maggioranza (oltre 50 gli emendamenti di Fdi-Lega-Fi), sia l’opposizione (810 quelli di M5S, 525 di Avs, 458 Pd, oltre 60 Iv, 24 da Azione, 23 da +Europa). Ma, mentre la minoranza mira a tutelare maggiormente i diritti, la destra cerca di inasprire le pene.

La Lega mira a limitare il diritto di sciopero

La Lega, per esempio chiede di estendere le sanzioni previste per l’occupazione abusiva delle case a tutti casi e non solo a quello in cui l’immobile sia l’unica abitazione di chi denuncia e di estendere le norme “a tutela della libertà di circolazione” relative al trasporto pubblico in caso di scioperi anche ai corrieri e a chi trasporta farmaci e prodotti alimentari (intaccando il diritto di sciopero).

Bonelli chiede “un’alleanza democratica contro l’involuzione autoritaria”

Per l’Avs Angelo Bonelli il dl, che introduce ben 48 nuovi reati con aggravanti, “rappresenta una pericolosa deriva autoritaria. Non è un semplice provvedimento di ordine pubblico”, ha spiegato, “ma un attacco diretto allo Stato di diritto e ai principi fondamentali della nostra democrazia. Sin dal decreto anti-rave, il governo Meloni ha scelto di affrontare le tensioni sociali non con il dialogo e le risposte politiche, ma con la repressione penale”. Tanto che per Bonelli “è urgente costruire un’alleanza democratica e sociale che si opponga con determinazione a questa involuzione autoritaria”.

Contro il Dl Sicurezza avvocati e magistrati

E mentre alla Camera si discuteva, fuori l’Unione delle Camere Penali manifestava contro il provvedimento: “L’obiettivo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, “deve essere quello di coniugare le esigenze di sicurezza con la piena tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, nel rispetto dei valori che sono alla base dello Stato di diritto”.

Più tranchant il segretario di Area democratica per la giustizia, il magistrato Giovanni Zaccaro, per il quale “non ci può essere sicurezza, se si limitano i diritti”. “Sì alla sicurezza come strumento per la tutela dei diritti, della libertà e delle garanzie”, ha detto il magistrato dal palco, “se invece la sicurezza è contro i diritti, le libertà, le garanzie la dobbiamo chiamare con il suo vero nome che è autoritarismo”.