Doccia fredda per Prestipino. Il Consiglio di Stato rigetta la sua istanza e riapre la partita per la Procura di Roma

Il Consiglio di Stato rigetta la sua istanza e riapre la partita al Consiglio superiore della magistratura per la guida della Procura di Roma

Doccia fredda per Prestipino. Il Consiglio di Stato rigetta la sua istanza e riapre la partita per la Procura di Roma

Doccia fredda per Michele Prestipino. Con una decisione attesa da giorni, il Consiglio di Stato ha rigettato l’istanza cautelare presentata dal procuratore di Roma con cui aveva impugnato la sentenza dell’11 maggio scorso che confermava la decisione del Tar del Lazio sul caso della sua nomina alla guida della Procura della Capitale. Si tratta del provvedimento con cui i giudici amministrativi avevano accolto il ricorso dell’attuale procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, contro la nomina di Prestipino del marzo 2020. Sostanzialmente Prestipino, nell’istanza respinta oggi, chiedeva di sospendere le sentenze in attesa che la Cassazione definisca il ricorso per vocazione. Una pronuncia che, stando a quanto si apprende, non sarebbe arrivata prima del prossimo autunno.

TUTTO DA RIFARE

Dopo questa decisione, per i legali di Viola non c’è più tempo da perdere. Secondo loro, infatti, il Consiglio superiore della magistratura dovrà per forza riavviare l’iter di nomina che riaprirà definitivamente la partita. Se così fosse, a sperare non sarà il solo Viola ma anche il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, che come il collega era finito nella lista dei papabili da cui, dopo un lungo dibattito, l’aveva spuntata proprio Prestipino.

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