Domenica di sangue. Attacchi terroristici in Egitto, Nigeria e Somalia. Al Cairo colpiti i cristiani, a Mogadiscio camion bomba al porto

Fine settimana di sangue. Egitto, Somalia e Nigeria contano i morti di differenti attacchi terroristici. Sono più di venti le vittime e oltre trenta i feriti al Cairo a causa di un’esplosione avvenuta in un edificio che fa parte del complesso della cattedrale copta di San Marco nel quartiere Al Abasiya, sede del capo spirituale, papa Teodoro II, centodiciottesimo patriarca di Alessandria. Dodici chili di tritolo hanno fatto saltare in aria la piccola chiesa di San Pietro e Paolo. Ancora non è giunta alcuna rivendicazione ma la matrice dell’attentato sembra essere islamica. Anche perché l’attacco di oggi è simile a tanti altri messi a segno dai militanti islamici che sono in guerra con il governo di al Sisi. La Cattedrale copta di San Marco in Abassiya è la più antica chiesa d’Africa e la sede del Papa di Alessandria, patriarca dell’intero continente.

Bilancio ancora provvisorio, ma sempre sulla trentina le vittime, per l’attentato in Somalia dove un camion bomba è stato fatto esplodere all’entrata del porto di Mogadiscio. L’attacco è stato rivendicato dagli islamici di al Shabaab che stanno ostacolando le elezioni parlamentari che dovrebbero concludersi entro il 29 dicembre. L’obiettivo dell’attacco erano gli agenti di polizia al porto, secondo quanto rivendicato. Attacco kamikaze anche in Nigeria dove due bambine di sette e otto anni sono state utilizzate come bombe. Le piccole si sono fatte esplodere nel mercato di Maiduguri nel nord est della Nigeria. Ferite molte persone.

*Foto d’archivio