Dopo gli ospedali, blitz pure nelle scuole di Gaza

I blitz di Israele dopo gli ospedali arrivano anche nelle scuole. Netanyahu ammette le stragi di civili e scarica le colpe su Hamas.

Dopo gli ospedali, blitz pure nelle scuole di Gaza

Dopo gli attacchi sulle moschee, sui campi profughi e sugli ospedali, ora l’esercito israeliano inizia a prendere di mira pure le scuole. Sarebbero una decina le persone morte e altrettante quelle ferite nel corso di un raid che ha colpito l’istituto al-Falah, dove sono ospitate migliaia di sfollati e che si trova a sud di Gaza, mentre si registrano anche irruzioni nella scuola elementare Al-Karmel e in un asilo nel nord della Striscia dove sarebbero state trovate decine di bombe da mortaio nascoste da Hamas.

Blitz anche nelle scuole, continua lo scontro su crimini e prigioneri

Davanti agli ennesimi atti che vengono condannati con forza dai leader arabi e pure dall’amministrazione americana di Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso che Israele sta faticando non poco a contenere le vittime civili. Peccato che lo stesso poco dopo abbia scaricato ogni responsabilità sui terroristi di Hamas visto che, a suo dire, “noi facciamo di tutto per portare i civili in altri posti sicuri, ma Hamas fa di tutto per tenerli” nelle zone di combattimento.

Barbarie che stanno facendo salire la tensione in tutto il Medio Oriente con Esmail Qaani, il comandante della Forza Quds ossia le forze speciali iraniane, che ha detto che l’Iran farà “tutto il necessario in questa battaglia storica” per sostenere la Brigata Izz al-Din Al Qassam, il braccio armato di Hamas a Gaza.

L’unica certezza è che più proseguono i massacri di civili palestinesi e meno possibilità ci sono per un rilascio degli ostaggi. La trattativa che da giorni vive di continui alti e bassi, nelle ultime ore è entrata in stallo al punto che ieri il consigliere della sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto chiaro e tondo che al momento “non c’è un accordo sugli ostaggi” letteralmente “su nessuna delle questioni che sono state esaminate” durante le trattative.

Parole dopo le quali ha risposto Hamas, apparentemente per fare pressione sul governo di Israele, pubblicando il video dell’ostaggio Arye Zalmanovich di 86 anni che avrebbe seri problemi medici e necessiterebbe di cure immediate.

Un grido disperato

In tutto questo, a Gaza la crisi umanitaria continua a peggiorare. Secondo quanto ha dichiarato Abeer Etefa, portavoce regionale per il Medioriente del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), nella città ormai arrivano solo il 10% delle forniture alimentari giornaliere necessarie e la disidratazione e la malnutrizione stanno aumentando per quasi tutti i 2,3 milioni di persone presenti nella Striscia: “La gente sta affrontando la possibilità immediata di morire di fame Con pochi camion che entrano a Gaza e senza carburante per distribuire il cibo, non c’è modo di soddisfare le attuali esigenze della fame”.