Dopo la Procura il caso Fubini arriva in Parlamento. Il vice direttore del Corsera reintegrato nell’OdG. Ma sul caso Lannutti interroga Di Maio e Bonafede

La vicenda ha creato non poco scalpore nel mondo del giornalismo e al di fuori: il vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, ha lavorato con un contratto giornalistico per quasi 14 anni senza risultare iscritto all’Ordine: era stato cancellato a novembre del 2005, per morosità. In pratica, non versava le quote annua all’Odg. Due giorni fa, però, la lieta novella per il vicedirettore del Corriere: dopo aver saldato il pesante ammanco con l’Ordine dei Giornalisti, è stato reintegrato nell’albo.

Tutto è bene quel che finisce bene? Niente affatto. Dopo infatti la decisione del presidente dell’Ordine, Carlo Verna, di segnalare la questione alla Procura perché “non è assolutamente possibile che un non iscritto all’albo abbia un rapporto di lavoro in base al contratto giornalistico”, a intervenire ora è anche il Parlamento. Una flotta di senatori M5S, guidati da Elio Lannutti, ha presentato un’interrogazione parlamentare sul caso, rivolta ai ministri del Lavoro, Luigi Di Maio, e della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Ora toccherà agli esponenti di Governo interrogati dire “se non ritengano di dover intervenire […] per la plateale violazione del Contratto nazionale dei giornalisti, che impedisce a una testata di assumere con contratto chi non è iscritto all’ordine dei giornalisti”. E, ancora, se non non ritengano opportuno “attivare le procedure ispettive” per garantire “il bene prezioso di una informazione obiettiva, oggettiva e non manipolata, sempre più subalterna agli interessi economici e di ben individuate parti politiche”.